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15/12/2021 06:00:00

Qualità della vita, il tracollo della provincia di Trapani. Rabbia e polemiche

 La provincia di Trapani sprofonda al terz'ultimo posto nella classifica sulla qualità della vita, elaborata dal Sole 24 Ore, e nei social si materializzano rabbia e delusione.


Il territorio ha perso quattro posizioni, rispetto all'anno precedente, piazzandosi al 105esimo posto. Una maglia nera che ha scatenato oltre al solito vespaio di polemiche anche un “mea culpa” perchè se le cose non vanno per il verso giusto non sempre la colpa è della Pubblica amministrazione. Anche i singoli cittadini sono chiamati a modificare le proprie abitudini e a dare un contributo per invertire tendenze ormai radicate e che rischiano di frenare ogni possibile cambiamento.

Significativo in questa direzione è il commento su Facebook di Rino Candia: “Se in tutti i settori siamo più o meno intorno alla 90-100° posizione, il risultato complessivo non può che essere pessimo. Non prendetevela troppo con i politici, continuo a pensare che ogni comunità ha quello che si merita, nel bene e nel male. Anche i parametri in cui i politici non c’entrano niente sono pessimi, quali ad esempio i livelli di studio, le tematiche ambientali e l’innovazione tecnologica.Dove siamo proprio ultimi (107°) è la puntualità nei pagamenti, e stiamo parlando di fatture commerciali, non di PA. Va pure detto che se fino ad oggi non si fossero mangiati i Fondi Europei avremmo i parametri di Berna, ma sempre noi li abbiamo votati.Almeno tra noi conterranei possiamo essere sinceri, quando mai abbiamo votato avendo come faro il bene collettivo ed un’idea di futuro, abbiamo quasi sempre privilegiato la possibilità di una raccomandazione, un favore, un lavoretto. Insomma dal Tardo Medioevo ad oggi sempre immutata è la parola d’ordine: “CU AFFERRA UN TURCO E' SO”.

 


E sulla bocciatura del territorio, non poteva mancare il commento del sindaco Giacomo Tranchida affidato ad una lunga nota diramata da Palazzo d'Alì.

Ecco il contenuto: “Anche quest'anno è stata pubblicata la classifica nazionale su base provinciale estesa ai 25 comuni trapanesi circa la qualità della vita in Italia stilata da Il Sole 24 Ore. Novanta gli indicatori presi in considerazione, alcuni di essi all'esordio assoluto come ad esempio gli indici sulle generazioni (bambini, giovani e anziani) e sulle disparità di genere oltre ai dati sul numero di farmacie e quelli relativi agli infortuni sul lavoro.

La provincia di Trapani si piazza al 105esimo posto, perdendo 4 posizioni rispetto allo scorso anno. Sebbene gli sforzi dell'amministrazione del capoluogo (come di altri sindaci siano molteplici, non solo nel campo ecologico - ambientale, anche ad esempio vedasi balzo in avanti per le percentuali di raccolta differenziata) specialmente quelli in merito agli eventi culturali, ai finanziamenti per rilanciare zone abbandonate, interi quartieri ed immobili storici da decenni non più utilizzati, questo non basta. Sono proprio gli indicatori non riconducibili alle attività dirette dei comuni ma presi in considerazione dal Sole 24 Ore a dimostrare come necessitino maggiori e più incisive politiche a livello nazionale e regionale per spingere in alto la Sicilia: lavoro, giustizia, ricchezza e consumi non possono dipendere infatti dalle singole amministrazioni che poco hanno a che vedere con i canoni considerati dall'analisi odierna del popolare quotidiano.

"Chiediamo da tempo ed a gran voce un maggiore sforzo tanto a livello di Governo Centrale quanto alla Regione Siciliana - dichiara il Sindaco Tranchida - affinché i Sindaci non vengano lasciati soli a combattere ogni giorno contro ostacoli che la burocrazia continua a frapporre tra sviluppo e arretratezza. Vogliamo rendere questo territorio appetibile e da oltre 3 anni stiamo proferendo ogni sforzo ma ci rendiamo conto che nulla possiamo se da Palermo la politica, in primis, non decide di limitarsi al ruolo proprio di legislatore relegando ai comuni il potere/dovere di spesa nell'ambito delle priorità socio economiche territoriali. Confidiamo in in cambio di verso, non più rinviabile”.

 

 

«Una classifica preoccupante che dovrebbe far aprire gli occhi su quale sia la situazione attuale, purtroppo abbastanza critica, della Provincia di Trapani».


È questo il commento di Emanuele Virzì, Presidente di Confartigianato Imprese Trapani, dopo la pubblicazione dell’ormai nota indagine sulla Qualità della vita che vede la nostra provincia al terz’ultimo posto.
Tra i sei indicatori, Trapani peggiora in cinque tra cui “Affari e lavoro”, con posizione al 99° posto – peggiore solo di un punto rispetto l’anno precedente –.
A preoccupare è soprattutto il settore del lavoro e, nello specifico, i seguenti criteri: nuove imprese, imprese cessate, imprenditorialità giovanile, imprese che fanno e-commerce e start up innovative.
Secondo “Il Sole 24 Ore”, infatti, sono soltanto 3,8 (su 100) le nuove imprese mentre 2,4 (sempre ogni 100) le imprese cessate.
Poche, poi, le imprese giovanili con titolari under 35 (soltanto lo 0,1 %) e le start up innovative (2,6 ogni 1000). Per quanto riguarda le imprese che fanno e-commerce, poi, il dato è sconcertante: 0,0 %.


«Da sempre – commenta il Presidente Emanuele Virzì – Confartigianato Trapani si occupa delle imprese, aiutando i titolari in ogni passo da affrontare, dagli aiuti finanziari fino all’e-commerce. Nonostante il periodo di pandemia che stiamo affrontando, a Trapani si continua ad investire nelle imprese, viste come un buon futuro soprattutto per i giovani, come è stato dimostrato dal saldo del III trimestre 2021 di “Movimprese”. Ma questo non basta: bisogna continuare a lavorare e il disastroso posizionamento della Provincia di Trapani deve essere visto come un trampolino di lancio per creare qualcosa di importante, con l’aiuto delle diverse istituzioni politiche amministrative, provinciali e regionali».