Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/12/2021 11:00:00

Il fotografo Marck Lyon racconta i volti dell’immigrazione a Badia Grande

L’altro volto dell’immigrazione negli scatti del fotografo californiano Marck Lyon.
Protagonisti, i beneficiari delle strutture di accoglienza del progetto SAI di Marsala, gestite dalla cooperativa sociale Badia Grande. Il professionista americano, già professore alla Columbia University, con esperienza nell’ambito della moda (sue alcune delle foto più celebri sulla rivista Vogue), da 25 anni lavora a Parigi e dal 2014, attraverso la fotografia, analizza il fenomeno migratorio portando alla luce l’altra faccia dell’immigrazione, lontana dagli stereotipi culturali e sociali.

Grazie all’intuizione del marsalese Ugo Casubolo, che vive a Parigi ma che mantiene salde le sue radici con la Sicilia e alla fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale di Marsala, ieri mattina, presso il centro di Paceco, Marck Lyon ha immortalato le beneficiarie ospiti della struttura.
Le foto saranno esposte in una mostra dal titolo “ Free Contact” a Bordeaux, in Francia. 

Una particolarità del suo lavoro è l’utilizzo di una macchina fotografica analogica, realizzata a mano, in legno, risalente a ben 45 anni fa. Uno strumento lento, il cui utilizzo denota la cura per i particolari e l’attenzione nei confronti del soggetto che l’artista sta fotografando.