Il consiglio comunale di Marsala, ieri, ha avuto più che il sapore delle feste quello delle prediche e degli ammiccamenti politici, dal “Sarò breve e circonciso” del consigliere Andrea Marino, che presto potrebbe essere scritturato da Zelig, alla filippica del sindaco Massimo Grillo, tanto per cambiare.
All’essenza delle cose va il consigliere Rino Passalacqua, che ha chiesto di procedere con le interrogazioni altrimenti sarebbe stato pure inutile riscuotere il gettone di presenza: non sono poi così sereni gli animi in aula, si placcano a vicenda consiglieri e giunta, consiglieri e consiglieri.
Una linea sottile delinea la maggioranza con l’opposizione, che è destinata a crescere.
Il sindaco Grillo ha avvertito la tensione e la sua capacità, dice, sarà quella di capire da dove provengono: “Il quadro è molto chiaro ma avremo modo di definire meglio quello che sta accadendo, nei prossimi giorni stabiliremo di darci un ulteriore merito per superare le tensioni. Abbiamo il dovere di anteporre il bene comune entrando in una logica di squadra, anteponendo sempre gli interessi della città al di là delle legittime aspirazioni personali che ci possono essere”.
Il Primo Cittadino non fa nomi, non si riesce a comprendere a quale consigliere comunale si riferisca ma poi passa subito al Natale: “Dobbiamo riprendere il senso profondo del Natale, che è donarsi all’altro”.
La cultura del dono, insomma, come cultura politica seppure nella dialettica viva, un contesto necessario, continua, per raggiungere obiettivi strategici.
Grillo fa il sermone, poco parla di politica, non ha mancato di dire a qualcuno in aula che ha ambizioni personali, come tutti del resto in politica, anche lui ha avuto l’ambizione di fare il sindaco di Marsala e c’è riuscito.
Stop ai conflitti per Grillo: “Molte cose in questa città non si sono realizzate per protagonismo, come il porto. Non va bene così, dobbiamo essere uniti. Immaginiamo cosa sia Marsala se avessimo il porto, e invece non c’è per una stupida contrapposizione e non se ne può fare motivo di battaglia politica, non possiamo essere uno contro l’altro o lo facciamo insieme o non lo faremo mai. Lavoriamo insieme per la città”.
La tensione di cui parla il sindaco è quella del consiglio comunale, che potrebbe essere conflittualità: “Se è questo io non ci sto, chi se la deve sbrigare se la sbriga.
Non ci sta Flavio Coppola: “Io non ci sto, non posso accettare che il sindaco dica che il consiglio comunale a volte fa richieste legittime, perché questo significa che a volte fa cose illegittime. Mi dispiace ma io non ho associazioni, fondazioni, cooperative a cui possono fare riferimento a me, non ci sono interessi. Noi siamo qui per svolgere un mandato”. Le affermazioni del sindaco sono gravi, continua Coppola, non ci sta nemmeno quando Grillo ha parlato di ambizioni personali di qualche consiglieri, il dibattito non è stato più sereno: “Davanti una predica di pace di questo tipo anche il sindaco deve pesare le parole”.
La tensione va uscire fuori dai gangheri, a fine seduta, anche una persona solitamente pacata come Nicola Fici. Ecco il video.
Si ritorna in consiglio il 27 dicembre per le interrogazioni ma la situazione politica potrebbe risultare più complicata del previsto.