Il centrodestra siciliano è in netto vantaggio sul centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia, che si terranno a novembre 2022.
Nello Musumeci, aggiungerebbe “valore” alla coalizione qualora dovesse ricandidarsi, con uno scarto leggermente superiore rispetto all’ex presidente del Senato Renato Schifani. E’ quanto emerge da un sondaggio di Noto per Italpress. L’istituto di ricerca guidato da Antonio Noto ha chiesto a un campione di mille persone quali siano le proprie intenzioni di voto alle liste, e il 50,3% ha indicato il centrodestra, il 36,5% il centrosinistra; al 2% Italia Viva e Verdi-Europa Verde, all’1,5% Azione e Più Europa.
Secondo il sondaggio, Musumeci e Schifani vincerebbero tutte le sfide con ipotetici candidati del centrosinistra alla guida di Palazzo d’Orleans: Claudio Fava, deputato dell’Assemblea regionale siciliana; Caterina Chinnici, parlamentare europeo e la più ‘forte’ della coalizione; Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd; Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture del M5S; Sono stati anche testati i livelli di fiducia e conoscenza di alcuni leader siciliani di entrambi gli schieramenti. Gli esponenti con maggiore fiducia sono Chinnici, al 55%, seguita da Musumeci (51%) e da Schifani (50%). In quarta posizione Provenzano (40%). Poi il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè (34%), Cancelleri (33%), Fava (32%), Nino Minardo, segretario regionale della Lega (30%), e il parlamentare europeo Raffaele Stancanelli (20%). A livello di conoscenza, sempre stando al sondaggio Noto, è un testa a testa tra Musumeci (92%) e Schifani (91%), seguiti con l’87% da Miccichè. Più distanti i leader del centrosinistra, con Fava (78%) che precede Chinnici (76%). Quindi Provenzano (42%) e Cancelleri (40%).
Riguardo alla previsione per i partiti, in testa c'è il PD con il 17%, Fratelli d’Italia e M5S con il 15% e Forza Italia con l’11%; seguono Diventerà Bellissima (9%) e Lega (8%), quindi Noi con l’Italia (3,5%), LeU (2,5%), Italia Viva e Verdi (entrambi al 2%), Azione e Più Europa (ciascuno all’1,5%) e Coraggio Italia (1%). Altri partiti di entrambi gli schieramenti totalizzano il 5%. ì.