Come ogni anno sotto l’albero di Natale c’è la classifica per gli amministratori di Trapani, la città ha visto molti scontri durante questi mesi. Il consiglio comunale spesso si è tramutato in un ring, dove le parole sprezzanti hanno preso il sopravvento.
Il sindaco Giacomo Tranchida resiste nonostante l’opposizione, ha una giunta forte su cui poggia la sua azione, seppure talvolta non siano mancati gli scontri con Giuseppe La Porta e Fabio Bongiovanni. Le prossime elezioni di Erice potrebbero influire anche sull’equilibrio politico di Trapani.
Ultimo in classifica è Giuseppe La Porta, se da un lato si impegna per la città, e i risultati si devono ancora però vedere, dall’altro lato la sua posizione politica non è chiara: con il centrosinistra? Con la Lega? Con Fratelli d’Italia? Al momento è Peppe Guaiana dipendente.
All’ottavo posto c’è Andrea Vassallo, non si capisce mai se sta lavorando e a cosa. E’ come un pacco di Natale: un mistero il regalo.
Al settimo posto c’è Ninni Romano: se avete notizie di lui fatecele sapere, Babbo Natale lo cerca ancora. All’occorrenza il 6 gennaio carbone.
Sesta posizione per Vincenzo Abbruscato: può fare ponti d’oro ma quando parla non si comprende nulla, si mangia le parole come fossero caramelle.
Quinta posizione per Giuseppe Pellegrino, schivo, non era un comunicatore l’anno scorso e non è migliorato dopo un anno.
Al quarto posto c’è Fabio Bongiovanni, qualcuno gli dica che i suoi post così lunghi non sono lettere d’amore. Innegabile il suo impegno, la sua capacità di tessere la tela nonostante l’UDC non sia proprio una casa di pan di zenzero.
Terzo classificato Dario Safina, spalla di Tranchida, avvocato intraprendente, va di persona a controllare i lavori dei cantieri in città. Non guardatelo mentre parla al cellulare vi farà girare la testa.
Seconda in classifica Rosalia d’Alì, i suoi modi gentili contraddistinguono l’incedere certo delle sue deleghe.
Al primo posto Andreana Patti, soprannominata da molti come la donna di ferro. Ha prontezza di dialogo e non si sottrae mai al confronto. Lei c’è e fa la differenza.