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03/01/2022 06:00:00

Trapani, poche le denunce allo sportello Antiracket. L'associazione:"Dobbiamo sensibilizzare e fare rete"

 Numeri non proprio confortanti, resi tali anche dalla pandemia, quelli che fotografa l’associazione Antiracket e Antiusura di Trapani nel corso della conferenza stampa che ha ripercorso un anno di attività dello “Sportello di Solidarietà”.

“Siamo all’ultimo posto come territorio come numeri di denunce. C’è qualcosa che non va – afferma l’avvocato Valerio D’Antoni, consulente legale dello Sportello. Le statistiche non sono confortanti. Registriamo pochissime denunce riguardo il racket mafioso, maggiori denunce contro ignoti per danneggiamenti e intimidazioni. Qui il pizzo non è di borgata. La pressione è organizzata e quindi la risposta di supporto alla denuncia deve essere organizzata. Stiamo lavorando per creare un metodo. Ci sono esempi non edificanti sia tra le istituzioni e sia tra le associazioni e noi abbiamo posto fine alla ricerca della ribalta dell’antimafia. Lo sportello deve essere un punto di partenza”.

Nel corso dell’incontro cui hanno partecipato tra gli altri, Rosy Napoli in rappresentanza della Cna, Vito Pellegrino per Sicindustria Trapani e Pino Pace della Camera di Commercio di Trapani, gli operatori ci hanno messo la faccia, raccontando la propria esperienza. Il risvolto positivo è che organizzazioni ed istituzioni del territorio hanno deciso di fare rete insieme, confermando la bontà del progetto che è stato finanziato dal ministero degli Interni. Lo Sportello è nato per il supporto, l’ascolto e l’aiuto nei confronti di imprenditori, professionisti, commercianti, esercenti, e privati vittime di estorsione e usura. Lo Sportello offre oltre alla massima riservatezza offre anche un apporto psicologico, giuridico ed economico.

“Veniamo da un momento difficile causato dalla pandemia ma vogliamo continuare a fare un’ulteriore attività di sensibilizzazione. Dobbiamo continuare ad incontrare le categorie, gli imprenditori, e tutte le sigle del mondo sindacale - afferma il coordinatore del progetto Giuseppe Novara -. Le vittime devono essere sensibilizzate, devono avvicinarsi alla nostra associazione e allo Sportello, devono conoscere gli strumenti che lo sportello mette loro a disposizione e quali sono le normative e le agevolazioni a cui possono accedere".

"Dati alla mano, riteniamo ci siano difficoltà sempre maggiori da parte degli operatori economici e quindi maggiori rischi di dover fare ricorso al mercato del credito illegale - continua Novara - e dunque c’è il rischio di avere vittime di usura. Noi questo non lo possiamo consentire. Lo sportello con i propri consulenti è a disposizione due volte a settimana e comunque tramite un numero specifico si può chiamare in qualsiasi momento per ricevere la prima assistenza e poi tutti assieme si individuerà il modo per aiutare chi si trova in difficoltà. Dobbiamo fare rete e il supporto più importante che può esserci è quello delle associazioni di categoria. Le persone in difficoltà le dobbiamo aiutare, perché hanno bisogno di essere aiutate. Gli strumenti normativi ci sono, - conclude - lo Sportello in provincia di Trapani è stato finanziato dal ministero dell’Interno proprio con questo scopo: individuare le vittime, sensibilizzare e accompagnarle verso la denuncia".