L’affare Marsala Schola continua a produrre i suoi effetti, nell’ultima seduta di consiglio comunale, il 28 dicembre, tra pregiudiziale e giochi politici portati avanti dal sindaco Massimo Grillo, l’ente non si avvierà allo scioglimento per come richiesto dalla maggioranza, poi venuta meno, del consiglio comunale.
In effetti Marsala Schola rappresenta un ricco sottogoverno, in cui non solo c’è un CDA, tutti i componenti pagati, in carica ma ci saranno nuove figure da implementare, a cominciare dalla nomina di un direttore, e poi lo stesso CDA aveva chiesto, nella sua relazione, non solo il mantenimento in vita dell’ente ma anche il suo potenziamento con più fondi economici, sconfinando in altri settori quali quello della cultura, servizi sociali, sport. Una sorta di Comune dentro il Comune, con propri uffici tecnici e dotati di una autonomia da non dover rendere conto nemmeno agli assessori indicati con le stesse deleghe.
E cosa c’è di più ricco di un sottogoverno in campagna elettorale?
I consiglieri Flavio Coppola, Leo Orlando, Mario Rodriquez, Nicola Fici, Rino Passalacqua e Gabriele Di Pietra alle manovre politiche del sindaco con la regia di altri gruppi politici ( perché tale è la questione Marsala Schola) non ci stanno e indica le responsabilità dell’Amministrazione Comunale: “Il 26 febbraio 2021 il CDA di Marsala Schola, composto da funzionari comunali, consegna all’amministrazione comunale una relazione costi/benefici, a firma della dott.ssa Lo Duca, dalla quale emerge che il Comune potrebbe ottenere un risparmio pari a circa 210 mila euro in caso di scioglimento dell’istituzione; il 3 marzo 2021, a seguito della suddetta relazione costi/benefici e alle dichiarazioni rese in aula consiliare dell'assessore Michele Milazzo il 28/12/2020 che lasciava intendere chiaramente la necessità dello scioglimento dell'istituzione, alcuni Consiglieri presentano un atto di indirizzo volto allo scioglimento di Marsala Schola ed all’avvio delle consultazioni di rito per la tutela e la salvaguardia del personale”.
Era il 16 marzo del 2021 quando gli stessi consiglieri hanno riproposto all’aula la trattazione dell’atto di indirizzo per lo scioglimento di Marsala Schola, in ragione anche dei disservizi da parte di Marsala Schola: il ritardo per l'assistenza igienico personale ai bambini disabili, atto che è stato esitato favorevolmente da Sala delle Lapidi, un mese fa il CDA consegna la sua relazione al sindaco Grillo.
Quello che i consiglieri Orlando, Di Pietra, Coppola, Passalacqua, Fici e Rodriquez non tollerano è la manovra politica, con cui il sindaco pur di mantenere in vita l’ente, mette in campo: “Alla fine di dicembre 2021 il Sindaco Grillo provvede alla trasmissione al Consiglio Comunale di una delibera per lo scioglimento di Marsala Schola, apparentemente recependo l’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale, ma allo stesso tempo induce il gruppo consiliare di maggioranza Via a proporre all’aula consiliare, nella seduta del 28 dicembre, un emendamento alla stessa sua delibera. Detto emendamento, che di fatto ripropone le questioni già indicate nell’atto di indirizzo presentato a marzo e votato ad ottobre 2021, ma non debitamente affrontate dall’Amministrazione, risulta esclusivamente volto a procrastinare lo scioglimento di Marsala Schola e consentire ai componenti del suo Cda di mantenere il proprio ruolo”.
La pregiudiziale presentata dai sei consiglieri del Movimento Via, seppure anche loro si dicano pronti a votare per lo scioglimento, si basa sulla richiesta di un parere ad organi diversi e ai sindacati di categoria sul futuro dei dipendenti dell’Istituzione. In seguito all’approvazione della pregiudiziale si era espresso Ignazio Chianetta, coordinatore cittadino: "Il Movimento VIA, coordinamento di Marsala, insieme al gruppo consiliare e ai propri assessori di riferimento, tiene a precisare che sulla questione dello scioglimento di Marsala Schola non ha mutato idea, abbiamo esaminato con attenzione ogni elemento, a noi sta a cuore il destino di tutti i dipendenti dell'ente, ed è unicamente nel loro interesse che abbiamo ritenuto opportuno procedere con una pregiudiziale, con cui si chiederà ad organi superiori e competenti di esprimersi circa l'eventuale passaggio dall'istituzione al Comune di Marsala. Mai il Movimento VIA lascerà a casa persone, lavoratori, che hanno una famiglia, degli impegni personali come mutui, è una assunzione di responsabilità che ci teniamo a mantenere salda unicamente nell'interesse dei lavoratori.
Solo quando si avrà la certezza che nessuno di loro perderà la fonte di reddito si potrà decidere di procedere con lo scioglimento. Non abbiamo cambiato idea, abbiamo tutelato i lavoratori”.