Non abbattete quel serbatoio idrico, è parte del patrimonio culturale della città.
A dirlo è l’ingegnere Pietro Di Gregorio, responsabile locale di Italia Nostra, che in un articolato comunicato stampa (che potete leggere qui) ricostruisce la storia della torre idrica di via Mascagni, nata dopo il terremoto del ’68. “Forse non la si può definire un’opera di grande architettura – si legge nella relativa nota - ma è sicuramente un’opera pregevole di ingegneria civile che ben rappresenta i fermenti della Castelvetrano di allora, la voglia di ricostruzione e di riscatto”.
Da diversi anni, la struttura è fortemente ammalorata. Le prime segnalazioni dei residenti risalgono al 2015 e da mesi è stato chiuso il tratto di strada nelle vicinanze.
Ma secondo Italia Nostra, il previsto abbattimento a causa della mancanza di fondi per la manutenzione, sarebbe una scelta sbagliata. “Per altro – scrive ancora Di Gregorio - i costi per la demolizione e per il successivo e necessario smaltimento del materiale di risulta, non saranno certamente di gran lunga inferiori se non pari, a quelli da affrontare per una manutenzione straordinaria”.
Certo. Il serbatoio idrico non potrà tornare a funzionare come una volta, ma l’associazione suggerisce di utilizzare la struttura “con finalità diverse, che possono agevolare la ricerca di finanziamenti” ed invita sindaco e giunta a ripensarci, impegnandosi a trovare i fondi per ripristinarne la sicurezza.
Demolire questa torre, si conclude nella nota, “ci sembra espressione di condanna senza speranza al degrado”.