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12/01/2022 06:00:00

La morte di Sassoli, l'infamia no - vax, il cordoglio dell'Italia e dell'Europa

 La morte di David Sassoli ha lasciato un vuoto nel mondo politico, al presidente del Parlamento europeo veniva riconosciuto un equilibrio istituzionale importante, una dose di coraggio e una gentilezza che accompagnava il suo impegno.

Un giornalista appassionato, che ha saputo raccontare l’attualità italiana, con le parole usate in maniera appropriata, mai sopra le righe e mai con toni accesi, non era mancanza di determinazione ma forza delle azioni.
Profondamente europeista, ha saputo tracciare una strada durante la pandemia, tenendo aperto il parlamento, parlato ai deboli, agli ultimi, a chi affrontava le difficoltà del momento. Un rispetto per le istituzioni che non faceva venire meno durante le sue uscite pubbliche, ha amato profondamente la politica e ha spiegato prima di Natale la malattia che lo aveva colpito e costretto a dei ricoveri. La rete ieri mattina si è scatenata, con violenza verbale, esultando per la morte di Sassoli. I no vax hanno parlato di morte per Covid, hanno cantato vittoria per la morte di un uomo che, invece, è spirato a causa del sistema immunitario compromesso per aver contratto il batterio della Legionella.

Su Telegram e su altri canali girava il messaggio di Ugo Fuoco, convinto no vax e no green pass: "Ogni tanto una buonissima notizia. Se ne va mr. 'Il green pass non è discriminatorio' Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie’”.

Unanime il cordoglio arrivato da tutto il mondo politico, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato con queste parole: "La sua scomparsa inattesa e prematura mi addolora profondamente.  La sua morte apre un vuoto nelle file di coloro che hanno creduto e costruito un'Europa di pace al servizio dei cittadini e rappresenta un motivo di dolore profondo per il popolo italiano e per il popolo europeo. Il suo impegno limpido, costante, appassionato, ha contribuito a rendere l'assemblea di Strasburgo protagonista del dibattito politico in una fase delicatissima, dando voce alle attese dei cittadini europei”.

E poche ore dopo la morte di Sassoli sulla pagina Facebook il suo portavoce, Roberto Cuillo, scriveva: "Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all'ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa.
Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l'uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto. In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità. Principi personali così profondi da plasmarne, con tratto inconfondibile, anche la pratica e probabilmente la stessa teoria dell'agire politico”.

Certo è che adesso sia l’Europa che l'Italia perdono un uomo delle istituzioni di primario livello: “Che credeva nella politica nella sua accezione più nobile, in un'Europa baluardo dei diritti e delle opportunità, nell'impegno a favore delle persone più deboli e indifese, nella lotta contro ogni forma di ingiustizia e prevaricazione, sempre con il sorriso. Ecco proprio vedersi salutare con il sorriso, così come con questa lieta immagine lui saluta noi, è la cosa che forse maggiormente potrebbe fargli piacere. Bello fossero tantissimi sorrisi”.

 

Il cordoglio è stato espresso anche dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “'Se siamo europei è anche perché siamo innamorati dei nostri Paesi'. Mi piace ricordare David Sassoli con questa sua frase, passaggio chiave di un suo intervento in Aula. È stato un giornalista garbato ed obiettivo, un uomo politico colto e generoso, un presidente del Parlamento europeo sicuro ed imparziale. Ho avuto con lui in questi anni un rapporto personale intenso e proficuo che non si è interrotto quando le sue condizioni di salute lo hanno costretto a diradare gli impegni senza, però, fargli perdere fiducia e speranza. Mancherà a non solo a chi gli ha voluto bene, ma a tutti i parlamentari e i dirigenti europei".