L’elezione del Presidente della Repubblica è il momento più alto della politica italiana, sono 1009 gli elettori del prossimo Capo dello Stato, si tratta dei deputati e senatori, dei grandi elettori, il quorum è fissato a 673 per i primi tre scrutini, a 505 dal quarto scrutinio.
Il nodo cruciale in questo momento è tutto in casa Movimento Cinque Stelle, il gruppo più numeroso grazie alle percentuali delle elezioni nazionali del 2018, ma anche i più frammentati. Il leader Giuseppe Conte fatica a tenere uniti i parlamentari, si tratta di 158 deputati e 74 senatori, a cercare i voti dei parlamentari pentastellati è sia il centrodestra che il Pd. A giocarsi la partita in maniera determinante è la Lega di Matteo Salvini, conta su 133 deputati e su 64 senatori, oltre ai delegati regionali.
In difficoltà il Partito Democratico che invece porta con sé 94 deputati, 39 senatori e meno di 20 delegati regionali, ed è per questo che chiedono un nome condiviso, da soli non possono né sceglierlo né votarlo, non hanno i numeri. Forza Italia vanta una pattuglia di 79 deputati, 50 senatori e una decina di grandi elettori che provengono dalle regioni, regionali.
Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, può contare su 37 deputati, 21 senatori e 5 delegati regionali. Italia Viva ha 29 deputati e 15 senatori, Matteo Renzi non ha nulla in contrario a votare un presidente della Repubblica di centrodestra ma chiede un nome diverso da quello di Silvio Berlusconi.
E poi c’è il gruppo Misto, che non è così piccolo e i cui voti servono, ci sono 65 deputati e 50 senatori. Alla conta mancano ancora i voti dei 30 parlamentari di Coraggio Italia e i 12 di LeU. Determinante sarà il centrodestra nell’elezione del Presidente della Repubblica, in totale conta su 470 voti certi, molti si aggiungeranno dal gruppo Misto e da Coraggio Italia, lo sa bene il Pd che cerca di convincere l’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a restare per altri 7 anni. Una richiesta che sembra fuori contesto, è stato lo stesso Mattarella a sottolineare di aver terminato il suo ruolo, da escludere quindi un Mattarella bis.
A giocare tutte le sue carte Salvini, conscio che l’operazione scoiattolo di Berlusconi non si potrà realizzare punta su una alternativa ma pur sempre di centrodestra, una figura autorevole e di garanzia, una donna. In molti hanno individuato la figura in Maria Alberti Casellati, l’attuale presidente del senato.