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23/01/2022 18:30:00

Palermo, c'è Mattarella: applausi in strada per lui

 Qualche militare in divisa, gli uomini della scorta e pochi curiosi con lo smartphone in mano. Sul marciapiede qualcuno applaude e grida: "Grazie presidente, contiamo su di lei". Visita nella "sua" Palermo per Sergio Mattarella che questa mattina è uscito da casa, accompagnato dai figli Laura e Bernardo, per partecipare alla santa messa officiata in forma privata da don Salvatore Falzone nella chiesa della Legione dei carabinieri di Sicilia. Ad accoglierlo il diacono Pietro Torrente, brigadiere in congedo, e il generale Rosario Castello.

Secondo i programmi il presidente della Repubblica trascorrerà la giornata nel capoluogo in attesa della votazione di domani a Montecitorio per l'elezione del nuovo presidente. Dovrebbe rientrare a Roma martedì, ma potrebbe anticipare già a domani nel caso in cui bastasse il primo scrutinio. L’ultima uscita pubblica è stata quella di pochi giorni fa, quando il presidente ha partecipato all’Assemblea generale della Corte suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia anno 2021.

Orlando: "Esempio di buona politica"
"Ho espresso la mia gratitudine e la mia ammirazione - ha scritto il sindaco Leoluca Orlando in un messaggio indirizzato a Mattarella - e desidero esprimere al Presidente, in questi giorni a Palermo, gratitudine e ammirazione a nome della città e di tutti i Comuni siciliani. Mattarella ha dedicato al nostro paese il suo straordinario impegno, la sua tensione etica e la sua sensibilità politica in rigorosa coerenza alla Carta costituzionale. Nella vita e nella storia di italiane e italiani è stato ed è esempio di buona politica e al tempo stesso un modello di testimonianza di fede e di valori, di laicità e di imparzialità. La città e tutti i Comuni siciliani gli sono grati per la sua attenzione ai nostri territori e ai loro bisogni, alle loro esigenze, ai loro meriti e alle loro eccellenze".

 

Elezione del presidente, partiti a colloquio
Dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi, si legge su Today.it, non è uscito fuori alcun candidato dal vertice di Forza Italia con gli alleati. Giorgia Meloni esclude che il premier Draghi possa andare al Colle, ma la posizione dell'area non sembra univoca. Secondo Lega, Fratelli d’Italia e il partito del Cavaliere il nome da fare spetta proprio a loro poiché “maggioranza nel Paese”, mentre il segretario del Pd Enrico Letta ha tagliato corto: "Non sono maggioranza, non hanno diritto di prelazione sul Quirinale".