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26/01/2022 06:00:00

Verso il Quirinale. I partiti fanno di tutto perchè non vogliono Draghi 

La situazione, in poche parole. I partiti stanno facendo di tutto pur di non avere Draghi Presidente della Repubblica. Scrive il Corriere: "Il nuovo presidente della Repubblica è già stato individuato, di fatto, a febbraio. Nel febbraio scorso, però. È evidente che, quando Mattarella ha chiamato l’ex presidente della Banca centrale europea a guidare il governo di responsabilità nazionale, sullo sfondo si intravedeva uno schema di successione sul Colle. È altrettanto evidente che i partiti (con qualche eccezione) Draghi non lo vogliono "

Come previsto, anche la seconda giornata di votazioni non ha portato all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Su 1.009 elettori hanno votato 976. Le schede bianche sono state 527. Paolo Maddalena si è confermato il più votato, con 39 preferenze, al pari di Sergio Mattarella. Seguono Renzo Tondo (18), Roberto Cassinelli (17), Ettore Rosato (14), Umberto Bossi (12), Giancarlo Giorgetti, Luigi Manconi e Marta Cartabia (8), Silvio Berlusconi e Giuseppe Moles (7) e Nicola Gratteri (6). Trentotto le schede nulle, 125 i voti dispersi. Oggi alle 11 si torna in Aula per la terza votazione. Il quorum resta di 673 voti.

Ieri i leader dei partiti di centrodestra hanno annunciato i candidati al Quirinale, i tre nomi su cui imbastire un dialogo, una trattativa con gli altri schieramenti.


 

 Il centrosinistra non ha contrapposto un'altra rosa di nomi, evitando il muro contro muro. Apre al dialogo, ma i nomi fatti dal centrodestra non sono condivisibili. L'idea è quella di riunirsi tutti e tirare fuori un nome condiviso. Oggi potrebbe essere il giorno decisivo. 

La seconda votazione
Una seconda fumata nera. Servirà una nuova votazione, la terza, prevista a partire dalle 11 oggi. Sono state 527 le schede bianche al secondo scrutinio. Al primo erano state 672. Aumentano rispetto alla prima votazione invece i voti dispersi: salgono infatti a quota 125 contro gli 88 registrati il giorno prima. Le schede nulle sono pari a 38. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato con 39 voti il più votato insieme al giurista Maddalena (39 voti anche per lui) nella seconda votazione.

L'accordo tra le forze politiche non c'è neanche al secondo giorno di votazioni dei grandi elettori.


 

 

Moratti, Pera, Nordio, i nomi del centrodestra
"I nostri nomi sono Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio. Nessuno di loro ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti", lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa del centrodestra. "Non siamo qui ad imporre niente a nessuno. Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell'area liberale moderata che è maggioranza del paese di avanzare delle proposte". Salvini spera che "i nomi vengano accolti con voglia di dialogo, ma è abbastanza arbitrario che qualcuno sia disposto a dialogare dicendo 'basta che non mi portiate nomi del centrodestra'. E' un dialogo sui generis".

"Trovo irrispettoso l'atteggiamento di chi dice "qualsiasi proposta farete non verrà presa in considerazione", ha detto la leader di Fdi Giorgia Meloni. In democrazia si dice cosa si pensa della proposta non che è inadeguato chi rappresenta milioni di persone. Io rivendico rispetto per i milioni di cittadini che si sentono rappresentanti da quest'area politica e culturale". "Siamo soddisfatti per la compattezza e l'unità della coalizione. Sono contenta di come stiamo operando e della proposta avanzata per cercare di fare un passo avanti per evitare che sull'elezione del Capo dello stato la politica dia una pessima immagine continuando a perdere giorni. Crediamo che sia nostra responsabilità fare delle proposte".

"Il centrodestra mette il meglio di se e tutte le risorse possibili in campo per servire la repubblica e la nostra patria", afferma Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia nella conferenza stampa del centrodestra alla Camera. E ha aggiunto: "Il centrodestra ha a disposizione della repubblica molte figure che non hanno tessera ma che sono al servizio dello Stato e delle istituzioni e credo sia giusto rivendicare questa capacità e ricchezza di risorse per l'Italia che non possono essere nascoste e cancellate".

 

 

Il centrosinistra non li condivide, ma apre al dialogo
 "Non contrapponiamo una nostra rosa dei nomi" di candidati al Quirinale. È quanto scritto in un comunicato congiunto al termine della riunione Pd, M5S e Leu, alla Camera. "Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessario", affermano Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza dopo il vertice di centrosinistra. "Riconfermiamo la nostra volontà di giungere ad una soluzione condivisa su un nome super partes e per questo non contrapponiamo una nostra rosa di nomi".

Letta: "Chiudiamoci in una stanza e troviamo una soluzione"
"Nella giornata di oggi proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte". "La nostra proposta è di terminarla coi tatticismi, chiudersi in una stanza e trovare una intesa", ha detto Letta. "La proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttiamo via le chiavi, pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione, domani è il giorno chiave".

 

Di prima mattina Pier Ferdinando Casini ha postato su Instagram una foto in bianco e nero che lo ritrae da  giovane durante un comizio e un commento: «La passione politica è la mia vita!!», con un cuoricino rosso e la bandiera italiana. Un post interpretato come autocandidatura per il Quirinale.

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Un post condiviso da Pier Ferdinando Casini (@pierferdinandocasini)