Torna a riunirsi questo pomeriggio il consiglio comunale di Marsala. A Sala delle Lapidi ci dovrebbe essere il Primo Cittadino, Massimo Grillo, all’ordine del giorno le interrogazioni.
Sono tanti i nodi da sciogliere in questa amministrazione, la settimana scorsa il sindaco in consiglio aveva sfiduciato di fatto i suoi assessori, chiedendo ai consiglieri presenti di dichiararsi se di maggioranza o di opposizione per poi mettere mani alla giunta.
Grillo ne è uscito sconfitto, ha incassato un due di picche: gli assessori sono stati blindati da tutto il consiglio comunale, il loro operato va migliorato e potenziato ma nessuno dei 24 spinge per la rimozione di qualcuno e il rimescolamento delle carte.
A quel punto il sindaco ha indicato una ulteriore strada da seguire: risentire i partiti. Altro giro altra corsa, per poi finire sullo stesso punto di sempre: servono due poltrone, due postazioni libere. Un gioco, quello della maggioranza e dell’opposizione, che non ha trovato sponda e che ha evidenziato un concetto: il sindaco è all’opposizione di se stesso.
E allora se rimpasto sarà lo si scoprirà nei prossimi giorni, di fatto c’è Grillo che pensa più alle caselle da far occupare che ai problemi della città.
I cittadini seguono una differenziata al buio, l’app di riferimento con calendario non funziona da settimane, mentre il cartaceo non è mai arrivato, però stando a sentire l’assessore con delega Michele Milazzo va tutto straordinariamente bene, eppure le periferie sono abbandonate alle loro discariche, la città continua ad essere sporca, ci sono strade continuamente prive di contenitori dove conferire un bottiglietta.
Il Primo Cittadino chiede maggiore collaborazione, perché, dice, svolge il lavoro anche di qualche assessore, avrebbe fatto bene a farlo il nome, con coraggio e anche con lealtà nei confronti dei cittadini.
E poi ci sarà l’arrivo di un capo di gabinetto, il sindaco come un premier. Eppure i tempi sono andati avanti e le cose in politica sono cambiate e un amministratore, se pure della quinta città della Sicilia, non ha bisogno di un capo di gabinetto semmai di un segretario particolare, che dovrebbe pagarsi con soldi propri. Altrimenti diventa tutto imbarazzante per chi è sindaco e per chi ne condivide il percorso.
Intanto, se rimpasto sarà il primo ad essere rimosso sarà proprio Michele Gandolfo e a quel punto il Movimento VIA potrebbe pure passare all’opposizione.
Grillo, però, come Musumeci potrebbe nuovamente cambiare lo scenario.