Nello Musumeci è in campagna elettorale, al di là di cosa deciderà la coalizione, e gli apparentamenti verranno decisi a Roma dove si giocherà anche la partita della regione Lazio.
Il governatore uscente è pronto a far sapere ai siciliani tutto il lavoro svolto in questi cinque anni di legislatura.
Ogni assessore confezionerà il suo dossier, tutte le cose fatte e possibilmente le cose da fare nei prossimi anni, a riconferma avvenuta, nel frattempo Musumeci si muove con deputati e parte della giunta da una parte all’altra della Sicilia, si tratta di una operazione elettorale che vedrà una brochure in versione sia digitale che cartacea.
Nessun passo indietro per il presidente uscente che però ha un competitor da affrontare che gli rosica il terreno, si tratta di Cateno De Luca, già sindaco di Messina, che da qualche settimana ha ufficializzato la candidatura proprio a Palermo.
Intanto sulla città di Palermo se il centrodestra si compatterà la candidata sarà proprio Carolina Varchi, schierata in campo da Giorgia Meloni, ma ad avere avviato a pieno regime la campagna elettorale è Francesca Donato, eurodeputata su posizioni sia no vax che no green pass.
Le amministrative di Palermo si legano alle elezioni regionali del prossimo autunno e, quindi, anche l’attuale presidente che vuole proseguire il lavoro svolto finora, si lava le mani delle magagne presenti, che non fa mea culpa per molti errori commessi.
Musumeci aborra i posizionamenti con le richieste dei sottogoverni, tranne però quando si tratta di uomini che non sono suoi, ricordiamo la presenza di un commissario presso l’Orchestra Sinfonica, del capo della struttura tecnica per l’emergenza Covid sempre uomini indicati dal suo esecutivo.
Insomma, la campagna elettorale in questi cinque anni non si è mai fermata e sarà ancora più incisiva con i fondi del PNRR, entro la giornata di ieri l’assessorato alla Salute, diretto da Ruggero Razza, doveva spedire a Roma il piano degli interventi relativi la Missione 6: realizzazione di case e ospedali di comunità nel territorio siciliano. Ma il pienone lo fa il piano di politiche attive del lavoro, presentato congiuntamente dall’assessore Antonio Scavone e dall’assessore Roberto Lagalla, si tratta della ricollocazione di 65 mila siciliani, fra disoccupati e precari.