A Trapani si complica il quadro politico. Il gruppo consiliare “Amo Trapani”, che in giunta esprime l’assessore Giuseppe La Porta, ha deciso di non sottoscrivere il patto programmatico che lo legherebbe non solo alla candidatura della sindaca di Erice, Daniela Toscano, ma anche ad un accordo programmatico per i prossimi 5 anni, la città di Trapani tornerà infatti al voto nel 2023.
Questo accordo è stato sottoscritto anche dall’assessore La Porta, provocando degli sconvolgimenti nell’asse del rapporto con Guaiana, che non ha tardato nel fare sentire la sua linea con una nota stampa: chiunque del gruppo avesse firmato il documento programmatico sarà fuori il movimento.
L’accordo proposto da Giacomo Tranchida elenca gli elementi che hanno messo insieme la coalizione che lo ha portato alla vittoria, dal Pd all’UDC passando per le liste civiche e per il movimento Amo Trapani: “Tale programma di governo, pubblicamente sottoscritto da tanti giovani, donne e uomini candidatesi, provenienti anche da storie politiche e culturali diverse tra loro, è stato dedicato al rilancio e riscatto della Città di Trapani, mortificata da diverse vicende e di deficitaria gestione amministrativa oltre che giudiziarie, guardando prioritariamente ai giovani, pertanto improntato ai cambia-menti, intanto culturali. Obiettivo primario era, e pertanto permane, quello di innescare un progetto volto allo sviluppo di un nuovo modo di pensare la Città, sotto il profilo della partecipazione democratica, dell'accoglienza ed integrazione, della sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale, con trasparenza e dedizione nei confronti della legalità al contempo assicurando pari e trasparenti opportunità, come elemento caratterizzante l'azione di governo”.
In questo documento c’è l’elenco minuzioso di tutto quello che finora l’amministrazione trapanese ha messo in campo, a sottoscrivere questo documento l’intera giunta ma non c’è la firma del leader di Amo Trapani, Guaiana, la sua lista nel 2018 aveva consegnato al sindaco il 17% dei consensi, e non è mancato il disappunto dello stesso presidente del consiglio nel constatare come alcuni suoi componenti abbiano invece sottoscritto l’accordo, tanto da indicarli fuori dal movimento.
Non è tardata ad arrivare la risposta di Peppe La Porta e Giuseppe Peralta, che mira a fare chiarezza: “Quante parole al vento, quante strumentalizzazioni, quante gratuite offese, in definitiva quante bugie!
Nella discussione politica che ha contraddistinto gli ultimi mesi di vita del movimento <amo Trapani> da parte nostra non è mai mancato il sostegno alla scelta del consigliere Guaiana di candidarsi alle elezioni regionali del prossimo autunno, anche nella lista di Fratelli d’Italia.
Al pari si è sempre ritenuto imprescindibile rimanere fedeli al programma di governo civico sottoscritto con Giacomo Tranchida e con gli altri movimenti che hanno sostenuto quest’ultimo nel 2018, consci che un grande lavoro è stato fatto, anche grazie al nostro fattivo contributo, e - altresì - consapevoli che in questi anni s’è costruito un percorso di lungimirante cambiamento, che condurrà la città a rilanciarsi sotto il profilo sociale ed economico, grazie ad un rinnovato protagonismo di giovani, donne e uomini di buona volontà, con un unico obiettivo, quello di pensare alla dimensione collettiva”.
Poi l’affondo a Guaiana: “Purtroppo, questa prospettiva non è stata condivisa dal consigliere Guaiana che, probabilmente, non pienamente libero di scegliere, al fine di assecondare le sue mire individuali, ha chiesto al gruppo consiliare ed all’assessore La Porta in particolare, di disconoscere quanto sino ad oggi realizzato per garantire il buon governo della Città, abbandonando la Giunta Municipale
A questo punto, è chiaro che - per noi - non è rimasta altra strada che interrompere il rapporto di collaborazione con il consigliere Guaiana e con il <suo> movimento, in quanto la correttezza e la lealtà verso la Città, ci impone di non buttare alle ortiche 4 anni di lavoro, che ci hanno visto instancabilmente al servizio della comunità, nonostante i numerosi problemi, compresi la gravissima crisi pandemica, che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni delle nostre vite”.
Rottura netta, dunque, tra Guaiana, La Porta e Peralta, e sulla pozione di assessore hanno rimarcato il loro punto di vista: "Per ciò che attiene le evocate poltrone sarà il Sindaco a fare sintesi e a verificare come strutturare la nostra permanenza nella maggioranza di governo.
Ci auguriamo che la stessa correttezza - anche se non nutriamo particolare fiducia in ciò, seppure auspichiamo di rimanere stupiti - animi l’agire del consigliere Guaiana, che rammentiamo è divenuto Presidente del Consiglio grazie alla lealtà della maggioranza di governo che ha sempre rispettato gli impegni assunti ed il patto di governo e che - anche per il futuro - si è proposta con un idee chiare, con al centro il territorio, i cittadini ed i bisogni collettivi e non quelle individuali di chi aspira alla poltrona, essendo disponibile a passare sopra le teste di chiunque ed a tradire il patto con gli elettori”.
E sempre nella giornata di ieri anche i capigruppo di maggioranza Salvatore Daidone, Alberto Mazzeo, Giulia Passalacqua, Giuseppe Virzì hanno risposto a Guaiana: “Prima di replicare al documento sottoscritto dal gruppo dirigente di "Amo Trapani" abbiamo preferito attendere e prenderci qualche ora di riflessione volendo intenzionalmente evitare di scadere nella polemica fine solo a se stessa che non ci farebbe certo centrare né il nocciolo né il merito della questione, come invece è nostro intendimento nel solo desiderio di far chiarezza”.
I consiglieri indicano le motivazioni della sottoscrizione dell’accordo programmatico: "Abbiamo condiviso con il Sindaco e l’Amministrazione tutta la necessità di porre delle solide basi, non solo per rilanciare l’azione di governo ma anche per giungere a consolidare l’impegno nel futuro prossimo venturo, convinti come siamo che oggi come e più di ieri non sia possibile amministrare con la passione e la dedizione che noi ci siamo imposti, sulla base di tatticismi che richiamano esclusivamente alle ambizioni personali, piuttosto che alle esigenze della collettività. I programmi di governo anche di medio periodo si condividono con accordi trasparenti, chiari e facilmente leggibili da parte dei cittadini-elettori. La sottoscrizione di un documento, per di più se alla luce del sole, consente ai cittadini di conoscere non solo quello che è stato realizzato ed è in cantiere - e di cui bisogna essere orgogliosi - ma anche legittimamente di comprendere in prospettiva chi si farà interprete dei cambiamenti che ci hanno positivamente contraddistinto e debbono ancora proseguire e del completamento del progetto di governo della città, così largamente premiato proprio dai nostri concittadini- elettori e che con senso di responsabilità ci ha visti, tutti assieme, attori protagonisti”.
Infine la dura replica a Guaiana che aveva parlato di bavagli: "Sfuggire ad un tale impegno, andando a ricercare pretesti, andando dietro a evidenti strumentalizzazioni, avanzando pretestuose critiche o montando ad arte occasioni di polemica, certamente non fa il bene di nessuno, anzi rappresenta il segno della debolezza politica di chi non pensa alla città ma solo a se stesso. Con la sottoscrizione di un articolato documento proposto e sottoposto alla libera valutazione di ciascuno, quindi, nessuno onesto intellettualmente può mai pensare a "catene" e "bavagli" ma solo alla semplice quanto precisa ferma volontà collegiale di esprimere una posizione politica trasparente e del tutto coerente con il lavoro svolto in questi anni, che ci aspettiamo quantomeno ci venga lealmente riconosciuto. Probabilmente, le aspirazioni personali hanno condotto il fibrillante consigliere ad essere "ostaggio", lui si, delle richieste condizioni di quel partito del quale è ormai notorio componente e nel quale intende candidarsi alle prossime elezioni regionali”.
Immediata la replica di Guaiana: “Ringrazio i capigruppo consiliari per gli auguri per il mio prossimo futuro politico e li rassicuro sul fatto che non mi faccio condizionare da niente e nessuno. Le mie scelte sono libere e dimostrate fino adesso”.
Qua un'altra replica di Guaiana.