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20/04/2022 06:00:00

 Qualcuno era comunista perché...

Questa volta sarà un articolo insolito, lascerò parlare Giorgio Gaber, il magnifico. Il testo di questa sua canzone mi tormenta da quando ho visto innalzare la bandiera rossa con falce e martello nelle città ucraine che i russi stanno conquistando. Che tristezza! Eppure quella bandiera rossa per molti è stata un simbolo di appartenenza. Come è stato possibile? Ma soprattutto: cosa c'entra Putin con il comunismo?

Se anche voi cercate una spiegazione, leggete questo testo e trovate la vostra strofa.

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà
La mamma no
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa
La Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva
La pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto
Qualcuno era comunista perché prima, prima, prima, era fascista
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai
Che voleva essere uno di loro
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio
Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione? Oggi, no
Domani forse ma dopodomani sicuramente
Qualcuno era comunista perché:
"La borghesia, il proletariato, la lotta di classe, cazzo"
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre
Qualcuno era comunista perché guardava solo Rai3
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali
Parastatali e affini
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico
Per il Vangelo secondo Lenin
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri
Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista
Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa

Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più

Di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia

La stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera

Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista

Qualcuno era comunista perché non sopportava più
Quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia

Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos'altro
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice
Solo se lo erano anche gli altri

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo
Perché sentiva la necessità di una morale diversa
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno

Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come
Più di se stesso: era come due persone in una
Da una parte la personale fatica quotidiana

E dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo
Per cambiare veramente la vita
No, niente rimpianti
Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare
Come dei gabbiani ipotetici

E ora?
Anche ora ci si come sente in due
Da una parte l'uomo inserito
Che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
E dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo
Perché ormai il sogno si è rattrappito
Due miserie in un corpo solo

Consigli per la lettura: Che c'entra Marx con Pol Pot? Il comunismo tra Ortiente e Occidente, un piccolo saggio di Aurelio Lepre del 2001 edito da Laterza.

 

Katia Regina