Qualunquismo. Fu un movimento politico, promosso dal commediografo e pubblicista Guglielmo Giannini con il giornale L’Uomo qualunque fondato nel 1944 e con il saggio La folla, caratterizzato da una polemica sfiducia nelle istituzioni statali e nei partiti politici, e da una tendenza sostanzialmente conservatrice, è durato in vita fino al 1948.
L’atteggiamento, morale e politico, polemico nei confronti dei partiti politici tradizionali in nome di una gestione tecnocratica e non ideologica del potere, assunto dai promotori e sostenitori del movimento qualunquista, nella sostanza i pentastellati, quantomeno fino al governo gialloverde del 2018.
Con accezione spregevole atteggiamento di generica svalutazione di qualsiasi impegno ideologico, politico di scherno e apatia avverso ogni sentimento e problematica sociale. Nella condotta negativa il termine è sovvenuto leggendo i commenti all'errore del portiere Radu che sostituiva il titolare e capitano dell'Inter, che potrebbe costare il tricolore ai nerazzurri . Ovviamente i social si sono scatenati sull'episodio con i comprensibili sfottò, ma anche con odio e disprezzo per Radu, alcuni tifosi non milanesi hanno espresso solidarietà per l'uomo che a fine partita piangeva e veniva protetto dagli occhi delle telecamere dai compagni di squadra, commoventi nel loro tentativo. L'Oscar del qualunquismo l'ha vinto questa opinione: "Io invece sportivamente ho goduto finiamola con questo falso moralismo i problemi della vita non sono questi siamo seri a 24 anni e già ricco pratica lo sport più bello del mondo e che dobbiamo fare ? Coccolarlo perché prende un gol ? C'è gente che a 24 anni muore per una guerra evitiamo questi tipi post almeno in questo momento dove guerra e morte ci circondano". Motivazione: fin quando si è affermato piacere sportivo va benissimo, per gli altri.
Poi il peggio: "non sono questi i problemi della vita a 24 anni e già ricco e pratica lo sport più bello del mondo". Per lui è la disciplina più incantevole del pianeta, per Mosaner è il curling, e soldi non li regala nessuno nemmeno nel presunto sport più bello del mondo. Chi mi conosce sa quale può essere il mio guaio, non conosco quello del commentatore, ma comprendo la tristezza di Radu e gli sono solidale, per un calciatore che giocava per la prima volta titolare nel campionato in corso e tutte le sue presenze con la beneamata si contano sulle dita di una mano la sua difficoltà professionale e umana la sta vivendo in quella circostanza. Continua: "C'è gente che a 24 anni muore per una guerra, evitiamo in questo momento che guerra e morte ci circondano", in questa affermazione si palesa il falso moralismo, perché lui godeva sportivamente e guardava se non l'incontro la sintesi e in Ucraina continuavano a morire. Evitiamo il Qualunquismo.
Vittorio Alfieri