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19/05/2022 06:00:00

Il caso Sicilia e il Musumeci bis. Il summit Meloni, Salvini, Berlusconi non risolve la spaccatura

 Dell’unità del centrodestra si è dibattuto ad Arcore, Silvio Berlusconi ha convocato i due leader Giorgia Meloni e Matteo Salvini, l’obiettivo è vincere adesso le amministrative e poi puntare alle elezioni regionali.


Il tema Sicilia è sul tavolo
, Fratelli d’Italia cerca e lancia il Musumeci bis, non ci sono ragioni, dice la Meloni, perché l’uscente non venga candidato. Di diverso avviso è Salvini che pone la questione regionale solo dopo le amministrative, senza confondere i due piani, ma i leghisti non sono propensi a ritrovarsi a sostenere la candidatura di Nello Musumeci, il poco rapporto che ha tenuto con i partiti durante questi cinque anni pare non sia proprio andato giù.


Qualcuno si fa scappare che in verità pure dentro il partito di Fratelli d’Italia c’è chi storce il naso a Musumeci, per non parlare di Forza Italia dove il commissario Gianfranco Miccichè ha già ribadito, aprendo una faida interna al partito azzurro, di non appoggiare l’uscente governatore.
In tutto questo balletto di Musumeci si Musumeci no si pone il problema dell’alternativa, che i partiti fanno fatica a trovare, è per questo che in assenza di altri nomi anche per Berlusconi quello di Musumeci va benissimo.


La Lega vorrebbe giocarsi un nome proprio, è Nino Minardo, coordinatore regionale, a poter fare il passo in avanti, un moderato che arriva da Forza Italia e che intrattiene buoni rapporti con il mondo di Forza Italia.


Sul dibattito siciliano c’è l’intervento di Giovanni Toti che ha già deciso di appoggiare Musumeci: "Mettere in discussione la ricandidatura di Nello Musumeci in Sicilia è qualcosa che rientra nel capriccio e nei piccoli giochi di retrobottega e non nelle risposte che dobbiamo dare agli italiani. È il governatore di una Regione difficile che non ha avuto incidenti di percorso gravi, credo che non sia neanche in discussione la sua ricandidatura”.
In ogni caso se ne parlerà ad amministrative concluse, per Salvini a dover decidere la candidatura del presidente dovranno essere direttamente i siciliani, dove il fronte del no è molto più corposo che a Roma, da Luca Sammartino a Raffaele Lombardo e anche esponenti di Fratelli d’Italia sono per la linea del no al bis.