Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
20/06/2022 06:00:00

Musumeci mette sul piatto 1 milione e 300 mila euro per Selinunte

 E’ di 1 milione e 300 mila euro il finanziamento per sistemare il depuratore di Marinella di Selinunte che sta lentamente scivolando verso il mare e la strada franata nelle vicinanze.

Si tratta di due stanziamenti deliberati dal governo Musumeci: uno da 600 mila euro, per interventi urgenti di “rifunzionalizzazione” dell’impianto di depurazione, in modo da ottenere il rilascio dell’autorizzazione allo scarico da parte dell’assessorato regionale all’energia. L’altro, da 750 mila euro, per riattaccare il tubo aperto a metà e ripristinare la strada che collega la borgata alla riserva del Belice, franata a causa del nubifragio del novembre scorso.

 

Non è assolutamente giustificabile – fa sapere il presidente Musumeci - che in un territorio ad alta valenza turistica come Marinella di Selinunte ci siano il depuratore che non funziona e la strada di accesso a una riserva naturale interdetta al passaggio veicolare. Il governo regionale sta intervenendo per cercare di riportare tutto alla normalità nel più breve tempo possibile”.

 

Ovviamente è difficile dire quanto breve sarà questo tempo, alla luce di quello che c’è voluto dopo la protesta dei pescatori del febbraio scorso per la bonifica del porto dalla posidonia: la pala meccanica anfibia è arrivata soltanto pochi giorni fa.  

Così come è difficile essere sicuri che i soldi possano bastare, soprattutto per gli interventi urgenti del depuratore. Se infatti la “rifunzionalizzazione” comprende, oltre all’intervento tampone per la stabilità dell’intera struttura, anche la riparazione dei gomiti e dei pozzetti sottoesposti (al momento praticamente inaccessibili) causa principale degli sversamenti fognari sull’arenile sottostante, che Tp24 ha documentato in più occasioni.

 

Ecco, se l’autorizzazione allo scarico dipende anche dalla scomparsa delle perdite inquinanti sotto il depuratore, forse per quest’estate non si farà in tempo.

Certo, la pressione mediatica e il conseguente interesse politico (elettorale?) potrebbero fare la differenza. Ormai è come se le cose si possano risolvere solo con l’informazione che insiste sui problemi e i politici che vengono a fare le ispezioni. Dopodiché, gli assessori accolgono le istanze e si arriva al presidente, che interviene con una delibera di finanziamento.

Eppure il sindaco Alfano di richieste agli uffici regionali ne aveva fatto a bizzeffe. Ma nessuna risposta. C’è voluto il sopralluogo dell’onorevole Trizzino, le interviste, le foto, come se i tecnici non servissero più, insieme alle Pec e alle relazioni di servizio.

Dopo più di dieci anni di progressivo scivolamento verso il mare, però, adesso almeno qualcosa si è mosso. La speranza è che questo qualcosa continui a muoversi più veloce del depuratore. Anche dopo le elezioni regionali.

 

Egidio Morici