L'Italia rischia di chiudere per Covid, in piena estate. E' la preoccupazione, fondata, che emerge sulla base degli ultimi dati. Con questa nuova ondata di contagi, infatti, ci sono un milione di persone in casa in quarantena. Presto, però, saranno il doppio. E si rischia, come già accade in parte, che molti servizi essenziali vengano bloccati per mancanza di lavoratori.
Mentre il bollettino certifica il record di contagi dal 27 aprile scorso (83 mila) la nuova ondata di Omicron 5 a luglio potrebbe portare i positivi a quota due milioni. Un numero che, sommato a chi va in vacanza, rischia di fermare il paese. Visto che le regole della quarantena impongono a tutti, per ora l’isolamento.
E' per questo che c'è chi propone di eliminare la quarantena, ma in questo modo si rischia molto, dal punto di vista dei contagi, e, sopratutto dei ricoveri.
Di fronte a queste previsioni, spiega oggi La Stampa, c’è dibattito nel governo Draghi e tra gli esperti. C’è chi punta a “liberare” i positivi, evitando l’isolamento domiciliare almeno agli asintomatici. E questo perché già oggi l’isolamento non è rispettato: molti continuano ad andare in giro nonostante un test di positività. Anche perché c’è chi fa il tampone senza comunicarne l’esito al ministero della Salute. L’annullamento dell’isolamento poi risolverebbe almeno il problema dei servizi a rischio d’estate. «Se l’obiettivo è convivere con la pandemia e passare a una condizione endemica, che i positivi asintomatici possano uscire di casa, magari con la mascherina, rappresenta un segno di normalità», ha detto ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
«D’altronde, quando uno ha un raffreddore non sta chiuso in casa. Credo che lì dovremmo arrivare, magari ci arriveremo con calma, dovremo aspettare di superare il picco di casi, che si dice arrivi a luglio». Ma, ha concluso, «dobbiamo diffondere messaggi positivi ai cittadini, dando loro una prospettiva di fiducia e speranza». Gli argomenti di chi non vuole rinunciare all’isolamento sono facilmente intuibili: così si mettono a rischio i fragili e coloro che non hanno potuto vaccinarsi; favorendo la circolazione del virus se ne favorisce anche la mutazione; e proprio il no alla quarantena potrebbe provocare un aumento dei positivi.
A proposito, grazie ai vaccini (progettati per un virus che è molto diverso da quello attuale, ormai) c'è una buona notizia: ci sono, in terapia intensiva, gli stessi ricoverati di un anno fa. Ma con cento volte il numero dei contagiati di un anno fa.