“Spazio Libero Onlus” e’ un’Associazione di volontariato che, fin dalla sua nascita, si e’ distinta dalle altre per il tipo di tematiche affrontate e per il modo originale con cui sono state poste all’attenzione. Tutto merito di Paola Gandolfo, che dell’associazione e’ fondatrice e animatrice.
Ennesima testimonianza, l’ultimo evento tenuto in occasione della “Notte romantica”, la manifestazione annuale che si svolge nel mese di giugno a Salemi e in simultanea in tutti i Borghi più belli d’Italia.
Teatro dell’iniziativa il Polo museale della cittadina arabo-normanna, una delle aggregazioni culturali piu’ prestigiose di questa parte occidentale della Sicilia e mai abbastanza propagandata e conosciuta per come meriterebbe.
Con l’intrigante titolo “Arte al Buio”, l’Associazione Spazio Libero, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e con il Patrocinio del Comune di Salemi, ha posto sul tappeto il tema del diritto dell’accesso all’arte per tutti, compresi i non vedenti.
“Se c’è qualcosa di universale al mondo, a cui tutti dovrebbero avere il diritto di accedere, quella è l’arte”, dice Paola Gandolfo .
Per poi aggiungere, “ se è vero che l’arte è una forma visiva di poesia, ancor di più dovrebbe essere permesso di accedervi anche ai non vedenti.”
Ben vengano, quindi, questo tipo di eventi, ideati e realizzati per stimolare nei non vedenti, attraverso il tatto e l’udito, le loro capacità percettive, attraverso un rapporto diretto con le opere e, ove possibile, con gli artisti.
Se la fruizione dei musei da parte dei disabili motori sembrerebbe ( almeno teoricamente) culturalmente acquisito attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche (sempre sulla carta), per i disabili visivi, invece, il discorso si fa piu’ complicato.
In questo caso si richiederebbe l’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive, cosa piu’ difficile da fare intendere alle burocrazie e a certa politica politicante.
Un esempio per tutti. Spesso nei musei i pannelli e le etichette già sono illeggibili per chi non ha deficienze visive, o perché il carattere adoperato e’ troppo piccolo, o perché non e’ sufficientemente e adeguatamente differenziato rispetto allo sfondo. Per non parlare di quei pannelli collocati ad altezze eccessive o scarsamente illuminati.
Figuriamoci cosa succede a chi e’ negato il privilegio della vista.
In quest’ottica s’inquadra l’idea di Paola Gandolfo di organizzare al Museo una visita tattile ai non vedenti e non solo.
Oltre alla visita tattile, durante la “Notte Romantica”, i visitatori hanno vissuto anche un magico viaggio musicale, nel buio più totale, con la complicità di brani eseguiti dalla “Band UICI Punti di Vista” diretta dal sassofonista Carmelo Fiscelli, anch’egli non vedente.
Non solo una serata dedicata al godimento di alcuni sensi, ma anche l‘occasione per donare al museo delle schede in braille a beneficio degli altri successivi visitatori.
Durante la visita al Museo, ai non vedenti si sono aggiunti anche un gruppo di vedenti. Tutti, senza differenza alcuna, hanno potuto vivere la medesima esperienza stimolante e suggestiva.
La conoscenza diretta dei materiali utilizzati dagli artisti, il racconto di come e perché le opere sono state create dall’artista, e’ utile e cosa gradita a tutti, ai non vedenti come ai vedenti.
Speriamo che da questa manifestazione dal sapore anche dimostrativo ne esca fuori qualcosa di positivo. A cominciare dal Polo museale di Salemi.
Dove ci si augura che venga strutturato un percorso dedicato ai non vedenti lungo il quale siano collocate le opere che possono essere “toccate” e che abbiano le adeguate e rispettive informazioni storiche e tecniche.
Franco Ciro Lo Re