Entrare nel parco archeologico di notte e lasciarsi avvolgere da profumi improvvisi,
mentre i templi appaiono come fantasmi che emergono dal buio e il mare in sottofondo, c’è ma non si vede.
Visitare Selinunte di notte e non dimenticarlo per sempre: è un’esperienza che chiunque si porterà dietro come un ricordo indelebile. I templi dorati nella notte sembrano quasi infiammarsi, la volta celeste è visibile come non mai anche perché si è lontani da fonti luminose metropolitane.
Nei weekend di luglio si potrà entrare a Selinunte dalle 19.30 a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23). Alle 21,30 si potrà partecipare alla visita guidata di CoopCulture, i visitatori si incammineranno verso la Collina Orientale per ascoltare mitologia, storia e aneddoti sulla fondazione e lo sviluppo della città, nemica da sempre della vicina Segesta. E’ solo uno spunto, ma le guide lo raccoglieranno per descrivere i tre templi maggiori: a partire dal cosiddetto Tempio E o Heraion, magnifico esempio dell’architettura dorica del V sec avanti Cristo, nato su strutture arcaiche e parzialmente ricostruito a metà del secolo scorso.
La visita proseguirà verso il Tempio F, struttura che risale alla metà del VI secolo avanti Cristo, probabilmente dedicata a Dioniso; e verso il Tempio G, più o meno coevo, che è nella classifica dei cinque templi greci più grandi in assoluto. Nella notte appariranno improvvisi e scenografici, gli elementi architettonici crollati e si raggiungerà il Baglio Florio per visitare il nuovo antiquarium che accoglie manufatti provenienti da diverse aree dell’antica città.
Biglietto: la visita in notturna al Parco archeologico di Selinunte costa 10 euro (gratuita per i bambini fino a 4 anni e 4 euro fino a 17 anni) più l’ingresso al Parco.
Ma non è finita qui. Lunedì 4 luglio, alle ore 18,30, sempre a Selinunte viene inaugurata una grande mostra didattica racconta la nascita e la genesi dei grandi templi di Selinunte: dai blocchi cavati dalle Cave di Cusa alle enormi strutture sopravvissute ai giorni nostri. Ars Aedificandi. Il cantiere nel mondo classico è prodotta e organizzata da MondoMostre in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, diretto da Felice Crescente. Forte di un comitato scientifico di grande rilievo, la mostra è curata dagli architetti Alessandro Carlino, storico dell’architettura che da anni studia i templi dorici siciliani, e Bernardo Agrò, già direttore del Parco. E sarà un bellissimo colpo d’occhio in occasione delle visite in notturna disponibili nei weekend di luglio.
La mostra si inaugura lunedì 4 luglio alle 18,30, e aprirà al pubblico il giorno successivo. Al vernissage saranno presenti, accolti dal direttore del parco archeologico, il presidente della Regione, Nello Musumeci, l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà, il dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali, Calogero Franco Fazio; il curatore della mostra, Alessandro Carlino.