Non ce la fanno. In un pomeriggio d'estate non afoso come lo sono stati i giorni precedenti, a Marsala nel complesso monumentale di S. Pietro a presentare la sua ultima fatica letteraria messa nera su bianco con Antonio Nicaso e dialogandone con un suo collega ora in pensione Dino Petralia-la moglie è presidente del Tribunale di Lilibeo-c'era Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica a Catanzaro, con il saggio Complici e colpevoli.
Come il nord ha aperto le porte alla 'ndrangheta. Ad accoglierlo oltre alle autorità civili e militari, i due padroni di casa, il sindaco e il presidente del Consiglio. Erano abbastanza trafelati poiché a sala delle Lapidi a presentare la sua biografa c'era Pietro Pizzo ad omaggiarlo si attendevano il presidente della Regione Nello Musumeci e il deputato all'Ars Stefano Pellegrino. Il parterre de roi con alle spalle la Lapide del deceduti lilibetani nella grande guerra era così composto: da destra verso sinistra, S. Pellegrino, il primo cittadino, il fondatore di Diventerà Bellissima si aggiunge quando? il presidente del consiglio e P.Pizzo. Si afferma osservando i CV dei cinque che il senatore sia "un gigante tra nani della politica"-cit. E. Lo Curto-. Si cita un incarico su tutti, anche se P. Pizzo ritiene che quello più importante sia stato fare il sindaco di Marsala, assessore regionale commercio, artigianato e pesca nella giunta presieduta da P.Mattarella. Esilarante nel suo intervento Musumeci allorquando afferma che Capo Boeo essendo una città fervida culturalmente, due eventi si sono sovrapposti nell'orario, il saggio di Gratteri e la biografia di Pizzo ed è stato pregato di tardare e lui lo ha fatto aspettando in auto e quindi non era in ritardo. Poi si avventura in una ricostruzione storica sulla politica socialista e la diaspora del partito che neanche la figlia di Craxi ha mai espresso, ossia che Bettino fu una vittima sacrificale perché dette fastidio alla balena bianca interrompendo la sua egemonia e naturalmente l'immancabile PCI. Sull'Avanti online giornale organo del ricostituito Psi si legge in una lettera al direttore:[...]La causa di fondo-per l'esodo dal partito-però sta nell’attacco a Craxi e al PSI scatenato nel ’92-’93. In quel contesto ci furono anche alcuni seri errori politici, alcuni di essi furono commessi da Craxi: non aver fatto le elezioni anticipate nel 1991; il via libera all’ammissione del PDS nell’Internazionale Socialista; la posizione scelta sul referendum sul voto unico e la rottura con Segni. La missiva è del 2021 a firma di Fabrizio Cicchitto, socialista d'antan, poi forzista come Sturiano, lui addirittura comunista, che dire: non ce la fanno ad essere credibili.
Vittorio Alfieri