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11/08/2022 06:00:00

   Il 10 agosto è arrivato ma dell’apertura del ponte sul fiume Delia nessuna traccia

Tempo scaduto! Il ponte di bocca Arena non è stato aperto nemmeno per l’ultima data utile, il 10 agosto. La scadenza è stata annunciata più volte dal Libero Consorzio Comunale di Trapani, guidato dal Commissario straordinario, Raimondo Cerami. E non si ha notizia nemmeno del fantomatico senso unico alternato che, in una recente nota (leggi qui), prodotta sempre dal LCC il 20 luglio scorso, avrebbe dovuto alleviare i quasi dodici mesi di passione, cui sono stati sottoposti pezzi numericamente corposi della comunità mazarese.

IL COMITATO PONTE ARENA – “È dalla metà dello scorso maggio – scrive in una nota inviata, pochi giorni fa, ai media locali dal presidente del ‘Comitato ponte arena’, Alessandro Culicchia – che è si è aperto il cantiere di lavoro sul fiume Arena (‘Delia’ n. d. a.); dopo nove mesi di chiusura coatta, di malumori e disagi inumani da parte della popolazione del quartiere Bocca Arena e dei mazaresi tutti, finalmente, con la velocità del bradipo, le istituzioni preposte al benessere e alla tutela dell’incolumità dei cittadini sono riuscite a dar vita a quel tanto vituperato progetto di ‘rifacimento’ del ponte resosi più famoso di quello veneziano ‘dei sospiri’. Il “ponte della vergogna” è stato definito da qualcuno e non senza una ragione”.

“I POTERI FORTI” – “Le istituzioni e i poteri forti – prosegue Culicchia – l’hanno spuntata concentrandosi su quell’unico progetto preso per buono, forse in virtù dell’esosità della spesa, e preso in considerazione senza aver voluto valutare alternativa alcuna che avrebbe reso meno pesante il calvario dei mazaresi. Un calvario che a settembre prossimo compirà un anno e di cui non si vede ancora la fine”.

LA NOTA ‘CONSOLATORIA’ – “Di fatto – scrive il presidente del ‘Comitato ponte arena’, Culicchia – il 20 luglio u. s. il Libero Consorzio di Trapani ha emanato una ‘nota consolatoria’ per i cittadini mazaresi” che, “appare perciò, sul piano pratico, del tutto inconsistente, retorica e falsante il suo stesso oggetto: ‘Aggiornamento sullo stato dei lavori sul Ponte sul fiume Arena’. In realtà – continua Culicchia – sullo stato dei lavori, sull’avanzamento, i progressi, i risultati ottenuti, il rispetto delle scadenze e le scansioni del famigerato crono programma nulla è detto. Una nota molto vaga, dove si mettono in luce difficoltà operative e di approvvigionamento dei materiali, a giustificazione dell’enorme ritardo dell’inizio della titanica impresa, che però, si noti bene, si afferma venga portata avanti secondo ‘un ciclo di lavorazioni settimanali di smontaggio e rimontaggio dei pendini’ ”.

L’AGGHIACCIANTE VIDEO SU FACEBOOK – Sempre da Culicchia, su Facebook, è stato pubblicato il 13 luglio scorso, un video allucinante dal punto di vista della carenza assoluta di qualsiasi dispositivo di protezione individuale per gli operai, nella fase lavorativa riguardante i pendini. Ecco il link, fatevi da soli un’idea su come e perché in Italia da alcuni anni ormai, i morti sul lavoro non accennino a diminuire. “Così, gettando uno sguardo sul ponte – continua Culicchia – vi si scorge una calma piatta, né si vedono attrezzature di alta tecnologia, dato che i pendini vengono avvitati a mano, con l’utilizzo di spranghe da parte di pochi operai in bilico acrobatico sulle gru. Sarebbero questi i lavori di “alta specializzazione” citati dalla “nota” che consentirebbero “di raggiungere efficacemente e efficientemente i risultati anche in termine di riduzione dei tempi delle singole attività lavorative in opera”?

MOLTE DOMANDE POCHE RISPOSTE – “Con l’auspicio: ‘che i lavori siano terminati nel più breve tempo possibile’ – si chiede Culicchia – quanta riduzione dei tempi di lavorazione è stata sinora ottenuta con siffatte mirabili tecnologie e maestranze altamente specializzate? Bisogna insegnarlo all’Impresa o al Libero Consorzio che quando si parla di ‘stati d’avanzamento bisogna fornire numeri, dati concreti e non chiacchiere? Sarà per questo che la ‘nota’ è reticente sul numero di pendini sostituito in due mesi e mezzo di fervente lavoro? Quanti se ne sostituiscono ogni settimana, dotati come si è di tecnologia all’avanguardia? Quanti ne sono stati sostituiti fino al presente? Quanti ne restano da sostituire? Sono queste le notizie che la ‘nota’ avrebbe dovuto fornire ai cittadini mazaresi; dati concreti, numeri, ritmi dei tempi lavorativi, prospettive di fine lavori. Quanto tempo complessivo sia stato preventivato la ‘nota’ non lo dice, né si fa riferimento al rispetto del famoso crono programma invocato con incredibile solerzia dal sindaco di Mazara all’inizio dei lavori. Neanche il sindaco ha però più dato notizia di sue ulteriori solerti pressioni per l’agognata conclusione dei lavori entro ‘la prima decade di agosto’, così come il Commissario straordinario Cerami aveva assicurato alla deputata mazarese Vita Martinciglio, ricevendola a Trapani il 16 maggio u. s. poco prima dell’inizio dei lavori”.

SENSO UNICO? MA QUANDO? – “Si ricorderà – continua la lunga nota stampa – fra qualche mese, o fra qualche anno, il commissario Cerami di aver detto che: “si prevede la possibile riapertura del ponte a senso unico alternato”? Certo, ma non ha detto quando, in quale anno questo accadrà; è rimasto prudentemente sul vago. Fino a quando si abuserà della nostra pazienza? Fino a quando lo permetteremo! È giunto il momento di alzare la voce, di superare ridicole schermaglie tra comitati e fazioni. Che il sindaco e le forze politiche alzino la voce – conclude Culicchia – e trovino soluzioni concrete e immediate per porre fine a questa tristissima e scandalosa vicenda che segnerà per sempre la storia di questa città”.

 

Alessandro Accardo Palumbo

 

www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo