Scoprire i templi all’alba seguendo le guide, ascoltare un soprano, scoprire delle “archeonote” su un antico aulos e …
nuotare sulle rovine dell’antica darsena ormai sommersa.
A Selinunte si può. Il parco archeologico mostra siti inediti ma soprattutto propone visite immersive alternative in stretto dialogo tra archeologia ed edutainment; è sì un esperimento, ma che il pubblico mostra già di apprezzare moltissimo. Dopo i quasi trecento spettatori all’alba “lirica” tra i templi di Selinunte, ecco il nuovo appuntamento domenica (21 agosto) sempre con il format di CoopCulture: si entrerà nel parco alle 5 del mattino, quando i templi sono ancora immersi nel buio. La visita guidata porterà verso il Tempio E seguendo il racconto della città antica: le voci liriche (i soprani Federica Maggì e Emanuela Sala, il tenore Luciano Giambra) emergeranno dal buio, tra arie note, qualche incursione pop, e un gran finale con “Nessun dorma” quando il sole si è ormai alzato. Con Maurizio Maiorana (fiati percussione e voce), Manuel Scarano (chitarra e voce) e Marcello Iozzia al pianoforte, drammaturgia musicale di Giovanni Mazzara.
Ma Selinunte non si ferma: ed ecco quindi la nuova opportunità. Si aprirà dopo tanti anni il cancello che porta direttamente alla spiaggia, nata dal riempimento della darsena della città antica e dalla mutazione del litorale, visto che il mare “entrava” nella costa e arrivava fino al fiume Cottone. A pelo d’acqua si possono ancora scoprire le rovine delle fondamenta di quella che è ipotizzata come la darsena, uno dei due porti dell’antica Selinunte.
“Un angolo di spiaggia suggestivo, siamo sul lato est della collina dell’Acropoli, proprio sotto le fortificazione arcaiche – spiega il direttore del parco archeologiche Felice Crescente – un sentiero perfettamente in piano, porta ad una cala riparata. Si farà il bagno proprio sulle banchine del molo principale dell’antica darsena di Selinunte, esattamente dove stanno scavando archeologi dell’Università di Bonn che studiano le strutture portuali”. L’ultimo saggio archeologico risale al 1995 quando fu fatta emergere una piccola porzione della banchina con i blocchi ancora perfetti e una bitta per l’ancoraggio.
I visitatori avranno quindi un’opportunità unica: la visita al parco archeologico e poi la sosta sulla spiaggia che potrebbe anche prolungarsi fino al tramonto, quando il sole cala e i templi si accendono. Non sarà una possibilità limitata all’alba: chiunque visiterà il parco la domenica (e anche nelle prossime, fino all’11 settembre) potrà accedere alla spiaggia con lo stesso biglietto. La Croce Rossa garantirà la sicurezza in spiaggia ma non sono presenti altri servizi né punti di ristoro. La spiaggia emergerà in tutta la sua prorompente bellezza. Nelle prossime domeniche si potrà partecipare alla visita guidata ArcheoBlu di CoopCulture che comprende la Collina orientale, il Baglio Florio con l’antiquarium, le installazioni della mostra Ars Aedificandi che riproduce in scala 1:1 le macchine per la costruzione dei templi e l’Acropoli raggiunta con le navette elettriche interne del parco, attraversando anche l’antico alveo del fiume Cottone. Si potrà poi raggiungere la spiaggia. L’ultima navetta di rientro sarà alle 20.
E ogni sera, alle 21, si continua poi con gli spettacoli: stasera (19 agosto), ritorna il festival curato da Umberto Leone e dedicato al cantastorie e anarchico selinuntino Pino Veneziano, al Baglio Florio. Domani e domenica, due film: la fiction “Rinascere”di Giancarlo Commare e “Anime nere”, noir drammatico di Francesco Munzi del 2014 di cui parlerà uno degli interpreti, Fabrizio Ferracane. Ma è lunedì la data più attesa. “L’alba separa dalla luce l’ombra” è un galà lirico, ma ci sarà la possibilità di ascoltare il suono arcaico dell’aulos, l’antico strumento scoperto esattamente dieci anni fa proprio in uno scavo a Selinunte.
Un omaggio alla vocalità italiana tra ‘800 e ‘900, dalla romanza da salotto alla lirica da camera, da alcune tra le più note arie del repertorio operistico alla canzone napoletana. La presentazione e l’illustrazione dei brani scelti sarà a cura del pianista e direttore della junior orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Simone Genuini. L’aulos sarà narrato dalla ricercatrice Angela Bellia dell’Institute of Heritage Science National Research Council mentre l’archeoluthiery Marco Sciascia farà risuonare una copia dello strumento. Solisti: Gabriella Pasini al violoncello, il soprano Silvia Pasini e il tenore Michael Alfonsi del Tetro dell’Opera di Roma.