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24/08/2022 22:02:00

Crisi al Tele Giornale di Sicilia. Arrivano nove licenziamenti 

L ’Ordine dei giornalisti Sicilia si schiera fermamente a fianco dei nove colleghi del Telegiornale di Sicilia (Tgs), nei confronti dei quali sono state avviate le pratiche di mobilità per l’esubero. "Una decisione, quella dell’azienda - dicono dall'Ordine - che non possiamo accettare, che riguarda un’emittente storica del giornalismo siciliano e punto di riferimento di tanti ascoltatori che verrebbero privati di un'ulteriore fonte di informazione, in un momento storico già segnato da una forte crisi dell’editoria".

Le figure interessate ai licenziamenti collettivi sono cinque giornalisti, compreso il coordinatore redazionale, tre tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio. L'avvio del procedimento è stato comunicato con una lettera inviata ai sindacati, al fiduciario di redazione e alla direzione Ammortizzatori sociali del Centro per l'impiego di Palermo.

La società ha alle proprie dipendenze diciannove lavoratori con contratto a tempo indeterminato tra full time e part time, tutti a Palermo, compresi sei nell'area redazionale, otto in quella tecnica per la tv e cinque per la radio. La riduzione del personale è dovuta "a una costante riduzione dei ricavi" e per la società l'avvio della procedura è «un passo imprescindibile per riequilibrare i conti e garantire la continuità aziendale". "Ma anche di fronte a motivazioni legate alla crisi economica e alle sue conseguenze, l’Ordine - conclude la nota - non può che stigmatizzare politiche che vedono il licenziamento come una soluzione".

"E’ un fatto gravissimo, verrebbe meno una voce importante a garanzia del pluralismo dell’informazione da parte di una emittente regionale storica che ha da sempre seguito e raccontato, con i suoi notiziari, le interviste e gli approfondimenti in studio la cronaca e la storia della nostra città. Siamo accanto ai lavoratori, tecnici e giornalisti, che con impegno e professionalità da anni hanno messo a disposizione le loro competenze e che hanno creduto nel rilancio della testata. E faremo di tutto per scongiurare i licenziamenti". A dichiararlo sono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Slc Cgil Palermo Marcello Cardella.

"Chiediamo l’annullamento dei licenziamenti e il ricollocamento dei lavoratori in altre aziende del gruppo. E rivolgiamo un appello alla politica e alle istituzioni affinché si mobilitino per scongiurare lo smantellamento della redazione giornalistica televisiva e del suo apparato tecnico a salvaguardia dell’occupazione e del diritto all’informazione dei cittadini. Le motivazioni alla base della richiesta di licenziamento - aggiungono Ridulfo e Cardella - parlano di costante riduzione dei ricavi e di una riorganizzazione interna che passerà dal sacrificio della produzione del telegiornale locale e regionale a vantaggio di un’offerta televisiva che, prevede il mantenimento dei soli notiziari nazionali, di trasmissioni sportive e di intrattenimento, sui cui la società intende puntare, in linea con le prospettive aziendali del Gruppo. Noi siamo convinti invece che, all’interno delle scelte aziendali, la testata debba essere rilanciata mantenendo e rafforzando i servizi delle edizioni del telegiornale locale, per garantire maggiori introiti pubblicitari e finanziamenti. E non procedendo al taglio indiscriminato degli organici, facendo pagare il conto della razionalizzazione ai lavoratori".

"La decisione di procedere con il licenziamento - affermano dalla Figec, Federazione italiana giornalismo, editoria e comunicazione, federata alla Cisal - rischia di essere il colpo di grazia inferto all’informazione siciliana. L’avvio della procedura di mobilità è una scelta inaccettabile e non può essere la soluzione al problema dei ricavi rappresentato dall’azienda". Il sindacato stigmatizza le motivazioni della proprietà legate alla crisi: "Tgs è un’emittente storica. Non è possibile che, a fronte di un calo dei ricavi, l’azienda ribalti tutte le responsabilità sui lavoratori licenziando cinque giornalisti, compreso il coordinatore redazionale, tre tecnici di montaggio e operatori di ripresa e un tecnico radio, sui 19 dipendenti in servizio a tempo indeterminato (6 giornalisti, 8 tecnici tv e 5 radio). Ci sono poi dei meccanismi che andrebbero rivisti. Il gruppo editoriale ha percepito contributi pubblici per il sostentamento, sia a livello nazionale sia a livello regionale, e dovrebbe avere l’obbligo di tutelare i livelli occupazionali. Chiediamo in tal senso un intervento del governo regionale e di verificare bilanci alla mano ogni strada percorribile che sia alternativa alla perdita di posti di lavoro".


“L’emittente televisiva Tgs rappresenta da decenni un punto di riferimento per l’informazione locale e regionale. Comprendo bene che l’intero settore editoriale sta attraversando una fase molto difficile, ma considero grave la decisione di avviare le procedure di mobilità per nove tra giornalisti e tecnici della redazione: mi auguro che tutte le parti coinvolte in questa delicata vertenza, ad iniziare dai vertici dell’azienda, possano compiere il massimo sforzo per superare questa situazione. Ai giornalisti ed al personale tecnico della redazione va la mia personale solidarietà”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd.