Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/09/2022 06:00:00

  Campus Biomedico, ultimo atto (forse) di 20 anni di sprechi. Il Comune di Marsala paga 37 mila euro

 Il Comune di Marsala chiude (forse) la triste esperienza del Consorzio per il Campus biomedico.
Un ente creato più di 20 anni fa, da cui è nata la struttura accanto all’ospedale Paolo Borsellino che doveva ospitare corsi di laurea in professioni sanitarie. L’idea venne in mente a Massimo Grillo, allora deputato nazionale. Ma il Campus, una volta costruito, è stato abbandonato e rappresenta uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici del nostro territorio. Solo di recente è servito a qualcosa, come Hub vaccinale.

Ora il Comune ha pagato le ultime spese per la liquidazione, circa 37 mila euro. L’ultimo atto, forse, per un ente che ha prodotto solo costi.

Una storia, quella del Campus Biomedico, che inizia più di 20 anni fa su spinta di Massimo Grillo. Esattamente nel novembre 2001, quando viene fondato il Consorzio universitario Campus Biomedico di Marsala, di cui il Comune diventa subito socio con una quota di 20 mila euro, insieme all’Asp di Trapani e altri partner privati. Lo scopo è quello di istituire un polo didattico di livello universitario per la formazione degli studenti in campo medico e sanitario.
Qualche anno dopo il Comune ottiene i fondi per 1,1 milioni di euro per realizzare la struttura accanto all’Ospedale Paolo Borsellino. Struttura completata nel 2012, ma rimasta praticamente inutilizzata. Una cattedrale nel deserto, che nell’ultimo anno e mezzo è stata utilizzata come hub per la campagna vaccinale anti-Covid.
Pochi anni dopo la realizzazione della struttura, nel 2017, l’Asp di Trapani si tira fuori dal consorzio dopo che l’Università di Palermo aveva mostrato il totale disinteresse a realizzare i corsi al Campus rimasto inattivo per tutto questo tempo. Non si era infatti proceduto all’effettiva istituzione e funzionamento dei corsi di carattere universitario che si era detto di allestire. Per Grillo, invece, il fallimento dell'esperimento Campus sta nella "forte avversità politica" nei suoi confronti. 

Dopo anni di dibattiti in consiglio comunale alla fine il Comune decide di tirarsi anche lui fuori dal Consorzio del Campus. Non aveva senso pagare una quota per qualcosa di inesistente. E’ il 2019 , primo ottobre, e viene decretata formalmente la fine del Consorzio. L’assemblea dei dei soci dichiara lo scioglimento viste le “oggettive difficoltà di portare avanti l’attività diretta al conseguimento dell’oggetto sociale”. Ma ci sono i conti da sistemare. Per la liquidazione del consorzio i soci dovevano versare delle quote per consentire il pagamento dei debiti sociali.

Ma quali debiti ha maturato in questi anni un Consorzio che di fatto non ha lavorato, non ha prodotto nulla, è esistito soltanto nelle carte e nei sogni di Massimo Grillo?
Fatto sta che il Comune di Marsala deve pagare qualcosa come 37.805 euro.
E’ tutto? No. Ci sono anche i contributi obbligatori maturati e non versati dal Comune di Marsala: altri 44.898 euro. Anche qui, contributi per chi?
Sarebbe curioso saperlo.

Arriviamo ai giorni nostri. Il Comune ha pagato la propria quota di spese di gestione e liquidazione del Consorzio di circa 37 mila euro.
Dovevano farci dei corsi universitari in ambito sanitario, ma l’Ateneo palermitano non è mai stato convinto. Cosa ne sarà del Campus biomedico, terminato l’utilizzo per la vaccinazione anticovid, è un mistero. Anzi, qualche idea Massimo Grillo ce l’avrebbe. “Creare un centro universitario dedicato alla formazione di specifiche professionalità in ambito sanitario”.

 

 

Il sindaco di Marsala, un annetto fa, ad una riunione del Consorzio Universitario di Trapani (di cui Marsala è socio) ha detto che “il Campus Bio Medico presso l’Ospedale Paolo Borsellino era stato pensato proprio per questo. Finita l’emergenza pandemica sarebbe assurdo non utilizzare una struttura pensata per l’alta formazione, pronta all’uso e rimasta inspiegabilmente chiusa per più di 10 anni dal suo completamento”. Sembra un loop temporale. E in effetti forse lo è.