Ora in Forza Italia c'è qualcuno che comincia ad avere un leggerissimo sospetto. E cioè che ci potrebbe essere una sorpresa, dalle urne, e Marta Fascina, la fidanzata di Berlusconi, possa non farcela nel collegio di Marsala (che comprende tutta la provincia di Trapani) dove è candidata con il centrodestra all'uninominale, per le elezioni del 25 Settembre. Breve riassunto: i partiti, giocando sulla legge elettorale pessima e sul dimezzamento dei parlamentari, hanno fatto, come direbbero i più colti, carne di porco dell'elettorato: liste piene di fedelissimi da eleggere, candidature calate dall'alto nei collegi blindati. La Sicilia (come gran parte d'Italia) è tutta assegnata al centrodestra, e quindi in molti collegi non si è candidato qualcuno del luogo, ma personalità paracadutate dall'alto. E nel collegio di Marsala (400mila abitanti), il centrodestra ha candidato Marta Fascina, Miss Berlusconi. Solo che Fascina non ha fatto un'ora di campagna elettorale, i malumori sono tanti, e lei non aiuta quando dice che conosce la Sicilia perchè da piccola ci veniva in vacanza. Da qui il sospetto che il candidato del centrosinistra, Ferrante, che gira invece il territorio come un matto, possa recuperare. E quindi si chiede lo sforzo a Berlusconi: lasciare un salotto tv, e fare un comizio dei suoi, a Trapani: la data dovrebbe essere il 17 Settembre.
Va male anche la Lega, in Sicilia e al Sud. I Cinque Stelle recuperano, il terzo polo di Calenda - Renzi rosicchia consensi, e quindi anche Salvini sarà in Sicilia, a Palermo, tra qualche giorno. E c'è chi dice che l'elezione di Mimmo Turano in Parlamento con la Lega, non sia poi tanto sicura.
LETTA. "Sarà grazie a voi che noi rovesceremo i pronostici, rovesceremo i sondaggi e saremo in grado di dimostrare a tutti i cittadini che questo Paese non torna indietro". Enrico Letta, segretario del Pd, si esprime così nell'appuntamento a Cagliari in vista delle elezioni 2022 del 25 settembre.
I sondaggi delineano un quadro caratterizzato dal primato di Fratelli d'Italia. "Giorgia Meloni in questa campagna elettorale parla un linguaggio molto moderato - dice Letta -. Ma due mesi fa, forse pensando che nessuno di noi capisse lo spagnolo, fece quel discorso in Spagna che vi invito ad andare a rivedere".
"Il vero progetto di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni è in quel discorso in Spagna, non in quello che sta dicendo oggi in una campagna elettorale nella quale modera i toni - spiega Letta -. Lì c'è scritto tutto, un discorso fatto di fronte alla platea di Vox, il partito postfranchista in Spagna. Il partito che ha deciso sui grandi temi del futuro dell'Europa di prendere le posizioni più oltranziste, più negative. L'idea di Europa che abbiamo noi è esattamente l'opposto: un'Europa della solidarietà, che ci ha dato i fondi del Pnrr".
Cingolani dice che non rimarrà al suo posto
Uno dei ministri più in vista in queste settimane è quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Indicato in origine dal M5S ma ultimamente molto apprezzato dalla destra perché favorevole al nucleare e molto lontano dall'ambientalismo classico, nei giorni scorsi si era parlato di una sua permanenza in un eventuale governo Meloni. Parlando col Corriere della Sera ha smentito queste voci. «C’è un tempo per i tecnici e un tempo per i politici. Io da tecnico ho fatto quel che potevo e tornerò al mio lavoro», cioè fra i manager di Leonardo, la principale azienda italiana nel settore della difesa.
Alle elezioni c’è anche Unione Popolare
È la lista più di sinistra presente sulle schede: guidata dall'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, si è strutturata intorno a Potere al Popolo e a Rifondazione Comunista. Il suo programma si chiama “L’Italia di cui abbiamo bisogno”. Prevede, tra le altre cose, di portare il reddito di cittadinanza massimo da 780 a 1.000 euro al mese, di costruire 500mila nuovi alloggi pubblici, e di ricreare un Servizio Sanitario Nazionale unico per tutte le regioni. Nei sondaggi Unione Popolare è data intorno all’1,5 per cento: per superare la soglia di sbarramento ed entrare in Parlamento servirà ottenere esattamente il doppio.
La Chiesa cattolica preferisce Meloni a Salvini
Lo ha ricostruito un articolo del Foglio, elencando le differenze percepite fra i due leader.
«Se il primo ama farsi fotografare attorniato da Rosari e icone posticce della Madonna quasi fossero gli adesivi della squadra del cuore che da ragazzi tappezzavano la cameretta, Meloni ha scelto di non mostrare nulla. Sì, c’è stato l’“io sono cristiana”, detto nel celebre comizio divenuto oggetto di meme sui social, ma oltre a quello nessuna ostentazione artefatta della propria fede religiosa. E questo è stato apprezzato. [...] A Meloni si vuole dare credito, l’atteggiamento è aperto»
INGIANNI. La mia candidatura è per il territorio, letteralmente, e mi sono ripromessa - fin dalla campagna elettorale - di migliorarlo: per questo motivo compenserò le emissioni di tutti i chilometri che percorrerò fino al 23 Settembre. Ho scelto una campagna elettorale a impatto zero perché questa parentesi elettorale, a prescindere dal risultato, non deve danneggiare niente e nessuno. A scrutini terminati acquisterò e farò impiantare un numero di alberi tale da assorbire l'anidride carbonica emessa in atmosfera dalla mia auto durante i miei spostamenti. Avrei voluto girare le Province del collegio plurinominale - Agrigento, Caltanissetta e Trapani - a bordo di mezzi più sostenibili ma non è possibile. Mentre tutti fanno a gara per progettare il ponte sullo Stretto di Messina a me piacerebbe andare da Marsala a Caltanissetta in treno e in orari dignitosi. Non sarebbe neanche male percorrere strade con un'infrastruttura di ricarica all'avanguardia che favorisca la mobilità elettrica. Un territorio che non ha connessioni è un territorio isolato. Il risultato produce soltanto impoverimento sociale. Non chiediamo troppo, pretendiamo il futuro. Senza un rappresentante del nostro territorio alla Camera dei Deputati rimarremo ancora fermi a lamentarci di non avere rappresentanti.