Ieri, tappa trapanese per i ciclisti del tour “Per...corri la pace”, progetto promosso dalle ACLI bresciane che intende perseguire la pace percorrendo le strade d'Europa. Negli anni scorsi, tante le città coinvolte, quali ad esempio Assisi, Ginevra, Sarajevo, Monaco, S. Maria di Leuca, Strasburgo, Firenze, Roma, Vienna, le province di Brescia e Bergamo, Torino, la Val di Susa e non solo. Ieri, in sala Sodano, il Sindaco Tranchida unitamente al giornalista Rino Giacalone ed agli attivisti dell'associazione Libera ha ricevuto il nutrito gruppo di ciclisti giunto in Sicilia, percorrendo le strade siciliane note per le stragi mafiose. “Ringrazio i numerosi presenti, protagonisti di questo splendido progetto promotore di pace per il messaggio positivo e di speranza che trasmettono a tutti noi, specialmente alle generazioni più giovani - dichiara il Sindaco Tranchida - perché ci spronano a fare sempre di più, perseguendo legalità e correttezza tanto nell'amministrazione della cosa pubblica quanto nella vita di tutti i giorni. È importante ricordare quanto accaduto negli anni, anche grazie all'impegno di associazioni come Libera, affinché i giovani possano meglio comprendere il sacrificio patito da tanti innocenti vittime della mafia che lottavano per la pace e la legalità”.
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Manifestazione in ricordo del giudice Alberto Giacomelli - Domani 14 settembre nel giorno della ricorrenza del trentaquattresimo anniversario dell'uccisione per mano mafiosa del Giudice Alberto Giacomelli, alle ore 10:00 presso piazzetta Alberto Giacomelli, si terrà una cerimonia di commemorazione con deposizione di una corona di alloro.
Le parole del vescovo di Trapani Fragnelli - “In questo anniversario mi piace sottolineare che è ritornato tra noi in Diocesi il figlio del giudice vittima di mafia, padre Giuseppe, che domani insieme alla famiglia parteciperà alla messa di suffragio nella parrocchia di San Michele Arcangelo ad Erice Casa-Santa alle ore 18. In modo particolare desidero che giunga a tutta la città e alla Diocesi un segno di particolare attenzione per questo evento, doloroso per la famiglia e per tutto il nostro territorio, non rassegnato alla logica malvagia della mafia che continua ad inseguire profitti in modi nuovi ma sempre calpestando la dignità e la vita delle persone e della nostra democrazia”.
Alberto Giacomelli venne ucciso nelle campagne di Locogrande, nei pressi di Trapani, il 14 settembre del 1988. Era già in pensione. Quattordici anni dopo il capo di Cosa Nostra Totò Riina venne condannato all’ergastolo per esserne stato il mandante. Secondo alcuni collaboratori infatti, il giudice Giacomelli si era reso “reo” di fronte al capo della mafia di aver confiscato un bene al fratello Gaetano. I funerali del giudici furono celebrati nella sua parrocchia, quella di “San Michele arcangelo” dove domani la famiglia ha scelto di celebrare la Santa Messa.