“E' stato come l'alluvione del 76. Il quantitativo d'acqua che si è riversato in città è riconducibile a quella mega alluvione. Un mare d'acqua che ha fatto saltare tutto il sistema già precario”.
Così il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida dopo la bomba d'acqua che ha allagato la città e provocato ingenti danni ad abitazioni e attività commerciali. “Trapani non ha un'infrastruttura tale da gestire tutta questa acqua. Non si torna alla normalità in poco tempo. Danni immensi alle attività commerciali e alle abitazioni. Stiamo ripulendo tutto, ci vuole tempo. Stiamo facendo pulire le strade e le caditoie. Ho chiesto lo stato di calamità naturale che ci consentirebbe di avere fondi per le infrastrutture e ristori per i danneggiati” ha detto il sindaco..
Questa mattina vertice a Palazzo d'Alì, convocato dal sindaco di Trapani, per fare il punto della situazione dopo gli allagamenti che hanno messo in ginocchio la città. Tranchida ha anche invitato i parlamentari eletti in provincia di Trapani per "fare lobby ed ottenere lo stato di calamità naturale". I danni subiti da negozi, imprese e abitazioni sono ingenti. "Il rientro alla normalità- dice il primo cittadino è ancora lontano. Stiamo ora lavorando per smaltire i rifiuti trasportati dall' acqua".
Ecco l'intervista integrale.