Al vertice che, giovedì mattina, si è svolto a Palazzo d’Alì per fare il punto sull’emergenza allagamenti che hanno messo in ginocchio Trapani, ha preso parte anche Cristina Ciminnisi, eletta all’Ars, nel Collegio del capoluogo per il Movimento Cinque Stelle.
“La città - ha detto - è in ginocchio e non può attendere i tempi dell’insediamento del nuovo Parlamento Regionale e Nazionale. Occorre accelerare, laddove siano accertati i presupposti di legge, sul riconoscimento dello stato di calamità ma, allo stesso tempo, chi amministra questa città ormai da quattro anni deve attivarsi prontamente per programmare interventi ordinari e straordinari che scongiurino il degenerare di eventi metereologici di questa portata, purtroppo non più isolati ed occasionali”. Una nota polemica: “Con rammarico, va rilevato che l’urgenza di provvedere all’ammodernamento della rete idrica e fognaria della città, ormai vetusta e inadeguata, è nota da anni e avrebbe dovuto essere una priorità di questa Amministrazione. Ciò nonostante, la situazione attuale impone una collaborazione tra tutti i livelli istituzionali che, nell’interesse esclusivo della città, sia quanto più possibile rapida ed efficace”.
“Ogni anno – hanno, invece, dichiarato le consigliere comunali del M5S Chiara Cavallino e Francesca Trapani - ci ritroviamo a interrogare questa Amministrazione circa gli interventi sulla pulizia ordinaria delle caditoie e la manutenzione delle condotte fognarie. Eppure ogni anno a farne le spese sono i cittadini, con ingenti danni alle autovetture e ai loro esercizi commerciali che puntualmente vengono sommersi dalle acque”. Se da una parte c’è un problema atavico che dura da almeno 40 anni – continuano - dall’altro non c’è stata una classe politica in grado né di programmare tempestivamente la pulizia ordinaria, né di provvedere ad interventi infrastrutturali risolutivi, ponendo azioni di progettazione idonee ad intercettare i fondi necessari all’adeguamento della rete. Per queste ragioni, abbiamo protocollato delle interrogazioni - concludono le consigliere - per avare chiarezza su molti aspetti tecnici che non ci sono chiari, non ultimo l’organizzazione del piano di intervento e degli uffici di protezione civile”