Giorno dopo giorno, si avvicina l'ora del governo di Giorgia Meloni.
"Rispetto tutti i partiti della coalizione e il mio partito, ma non mi farò imporre nomi che non siano all'altezza della situazione, perché il momento per l'Italia è delicato". Durante l'esecutivo nazionale di Fdi Giorgia Meloni, raccontano alcuni presenti, avrebbe promesso che rispetterà le richieste degli alleati per la formazione del governo, quel che conta è avere la persona giusta al posto giusto.
Al di là del politico e del tecnico, sarebbe stato il ragionamento, la leader di via della Scrofa vorrebbe in squadra chi ha le competenze e l'esperienza. Tradotto: serve il profilo giusto per ogni casella.
Intanto Repubblica ci aiuta a fare il punto sulle scadenze e dà qualche retroscena su Di Maio. Il 13 ottobre il Palazzo tornerà ad animarsi, è prevista la prima seduta della diciannovesima legislatura.
Alla Camera presiederà il renziano Ettore Rosato, il padre della legge elettorale che oggi tutti disconoscono, e al Senato Liliana Segre. Giancarlo Giorgetti o Riccardo Molinari sono i favoriti per succedere a Roberto Fico alla Camera, Ignazio La Russa per avvicendare Maria Elisabetta Casellati. L'ultima volta che ha presieduto è stato pizzicato mentre leggeva La Gazzetta dello sport. Già lunedì sono attesi i nuovi parlamentari per l'accreditamento. Ognuno riceverà il badge, la schedina per la mensa, La guida del deputato. I debuttanti arriveranno soprattutto dalle file di Fratelli d'Italia e dai Cinquestelle. Pare che Di Maio intenda avviare una società di consulenza, intanto incasserà l'assegno di fine mandato, per quel che ha versato ogni mese, 784 euro lordi. Fanno centomila euro per i nove anni, dicono i beninformati.
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