I consiglieri comunali di Marsala come in uno scacchiere, si muovono ma non poggiano in nessuna casella. Si guardano a vicenda, si scrutano, parlano con i vari esponenti di partito ma ancora non decidono dove posarsi.
E’ la politica fatta per convenienza, di chi cambia casacca ogni qual volta c’è una fetta di torta da spartirsi, e così anche questa volta i consiglieri pensano di attendere la composizione del governo regionale per poi decidere dove andare, con chi restare e come saltare.
Ci sono i gabinetti da riempire, i porta borse da nominare, la rappresentanza, tante posizioni aperte che c’è l’imbarazzo della scelta, e allora al momento meglio non muoversi nonostante per molti di loro è una costrizione stare in qualche gruppo.
La politica intesa giammai come servizio ma come mero potere, che poi quale sarà mai il potere di un consigliere comunale è ancora tutto da scoprire, come il quarto mistero di Fatima: non esiste.
Nella seduta di martedì ci sarebbe dovuto essere il passaggio di alcuni consiglieri dal Movimento VIA, ora MPA, al gruppo misto invece sono rimasti silenti all’interno di quel contenitore, pur non sopportandosi tra loro. Motivo? Il rimpasto di giunta. Se si dividono rappresenteranno singole persone, uniti danno copertura al prossimo nome da loro avanzato che prenderà il posto quasi certamente di Giuseppe D’Alessandro. Tra i nomi che viaggia c’è quello di Ivan Gerardi, oggi amico a braccetto dell’attuale presidente del consiglio Enzo Sturiano, sembrano lontani i tempi in cui Gerardi, appena eletto, aveva la velleità di fare il presidente del consiglio e ha, allora, incontrato i vari rappresentati dei partiti per trovare copertura.
In politica mai dire mai e adesso il presidente e l’aspirante tale sono diventati amici, tanto da essere Gerardi spalleggiato da Sturiano per un eventuale assessorato. La domanda che bisognerebbe farsi è: ma Sturiano è MPA? E’ Forza Italia? Chi rappresenta a parte la seconda carica della città? Perché se in politica ci vuole scaltrezza nel destreggiarsi è pure vero che ci vuole finezza di pensiero per leggerla e capirla, oltre alla capacità di stare dentro i partiti.
Quindi tutto fermo, peggio del precedente consiglio comunale c’è quello attuale, apparentemente formato da tanti giovani che a parte all’anagrafe appartengono poi a vecchie logiche.
Smentisce Pino Ferrandelli la sua vicinanza alla Nuova DC di Totò Cuffaro, almeno per ora è fermo lì, poi si vedrà.
In tutta questa poca raffinatezza politica persino il sindaco Massimo Grillo sembra un gigante, è come se giocasse a scacchi da solo, e del resto l’unica mossa giusta è la perseveranza: una tattica decide molti giochi di posizione.
Ma gli scacchi come la politica è un gioco di tattiche e qualche mossa può creare una trappola.