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23/10/2022 10:15:00

Salemi, con la Fidapa a spasso con il Tempo alla scoperta dei tesori del territorio

Ritorna alla grande la Fidapa di Salemi, come ogni anno nel periodo autunnale.

L’operato della sua presidente Giulia Stallone non conosce tregua confermando il suo impegno anche per il secondo anno del suo mandato.

In questo mese di ottobre le iniziative svolte e da svolgere sono di gran pregio. Ad essere coinvolte non solo le donne ma anche gli uomini, a volere sottolineare che l’associazione intende rivolgersi all’intera società, senza distinzioni di genere e di età, proponendo sempre temi di ampio respiro.

Come quello già svolto il 16 ottobre che ha preso spunto dal progetto nazionale della Fidapa denominato “Tesori da scoprire” , ma adattato alla realtà di Salemi con il titolo “A spasso con il tempo”.

Concretizzato con un itinerario storico-archeologico , protagonisti i mosaici di San Miceli, gli scavi archeologici di Monte Polizzo e l’insediamento preistorico di Mokarta e che ha registrato una larga partecipazione di pubblico.

Il fine e’ stato di valorizzare le bellezze del territorio, coinvolgendo un gran numero di persone che amano la storia attraverso i suoi segni lapidei, i suoi simboli, i reperti di un passato remoto.

La visita guidata di questi siti potrebbe essere consolidata, trasformandola in un evento da inserire in un pacchetto da offrire ai potenziali turisti che raggiungono le amene colline dell’antica Alicia, dalle quali, tra l’altro, si può ammirare uno dei piu’ suggestivi panorami della provincia che domina il Vallo di Mazara.

Durante il percorso a ristorare i visitatori ha provveduto il Birrificio Artigianale Picara di Maria Pia Leone, socia della Fidapa, con una degustazione delle birre prodotte dall’azienda nota per l’utilizzo di materie prime locali.

A beneficio di chi ci legge, ricordiamo in sintesi che “San Miceli” fu indagato per la prima volta nel 1893 dal noto archeologo siciliano Antonio Salinas. Si trattò di una scoperta unica.
La campagna di scavi riportò alla luce i resti di una basilica cimiteriale absidata, a pianta quadrangolare, suddivisa in tre navate, di cui oggi è possibile ammirare i resti della pavimentazione con tre differenti livelli musivi sovrapposti recanti iscrizioni.
Una necropoli con circa 58 tombe a fossa, di cui alcune poste all’interno dell’edificio di culto, circondava l’area della basilica, inserita, peraltro, all’interno di un contesto abitativo, probabilmente un “vicus” (piccolo villaggio) che si sviluppava principalmente nel settore meridionale del sito.
Le recenti indagini archeologiche condotte a partire dal 2014 dalla Andrews University (Berrien Springs, Michigan, USA), hanno consentito di acquisire nuovi dati sull’abitato e sulla vita materiale e spirituale delle prime comunità cristiane in Sicilia.
Il Monte Polizo e’ diventato invece noto per la presenza di un centro abitato di età arcaico - classica (VII - V sec. a.C.), riconducibile alla cultura elima.

L’area archeologia ha un’estensione di 20 ettari circa. I primi scavi, quelli ufficiali, risalgono agli anni ’70. Mentre quelli operati da un gruppo di cosiddetti “tombaroli colti” risalgono agli anni ’60. Si deve a loro la scoperta di alcune parti dell’abitato e al ritrovamento di un gran numero di reperti.

Ma quando si resero conto che non era piu’ possibile agire nella clandestinità si rivolsero all’archeologo Vincenzo Tusa, siciliano di Mistretta, Soprintendente ai BBCC della Sicilia occidentale.  Grazie alle loro indicazioni dettagliate fu possibile avviare a colpo sicuro la prima campagna di scavi. Si dovette aspettare la fine degli anni ’90 per vedere concretizzato un ambizioso progetto di ricerca. Ma a coordinarlo fu Sebastiano Tusa, figlio del Soprintendente,

Furono coinvolti in questa occasione diversi prestigiosi Istituti universitari europei ed americani. Grazie a queste più recenti indagini è stato possibile ricostruire in parte la topografia dell’insediamento ed individuare numerosi edifici con diverse destinazioni d’uso.

I resti di un’area sacra sono stati identificati sulla sommità del Monte, mentre le abitazioni si distribuiscono lungo i pendii. I materiali ceramici, contraddistinti dal caratteristico impasto di colore grigio bruno e da una decorazione impressa di tipo geometrico, ci riconducono alle produzioni tipiche della cultura materiale elima, ben documentata anche nel vicino insediamento di Segesta.

Il “trittico” si completa con l’insediamento di Mokarta , che rappresenta una delle più importanti testimonianze di epoca preistorica in Sicilia.

Si tratta di un vasto insediamento risalente alla tarda età del Bronzo (XIII-X sec-a.C.), costituito da un abitato “capannicolo” che si sviluppa sul pianoro sommitale della collina e dalla relativa necropoli. L’abitato è caratterizzato da resti di capanne a pianta circolare, contraddistinte dalla peculiarità di un doppio ingresso, a cui si addossano edifici a pianta quadrangolare. Tutte le capanne finora scavate presentano tracce evidenti di distruzione, chiaro indizio di un abbandono frettoloso del sito probabilmente a causa di un’incursione esterna. Simbolo della tragedia vissuta dagli ultimi abitanti del villaggio di Mokarta è il rinvenimento, sulla soglia di una delle capanne, di uno scheletro di giovane donna morta durante la fuga.

Oltre al villaggio preistorico, la presenza dei ruderi di un fortilizio di epoca medievale (XII secolo) denominato “Castello di Mokarta”. Spostandosi verso la propaggine nord-orientale della collina, è possibile visitare la necropoli, caratterizzata da circa 60 tombe del tipo “a grotticella”.
Ma non finisce qua l’attività della Fidapa per questo mese di ottobre.

Entro la fine del mese sono in programma una serie di eventi di un certo spessore e utilità sociale. Inizia così il nuovo anno sociale.

Il 28 di questo mese di ottobre, in partenariato con il Rotary e il Lions Club, presso l’Aula Magna dell’Istituto IISS “D’Aguirre/Alighieri, diretta dalla preside Francesca Accardo sarà tenuta la conferenza del ginecologo Agostino Gaetano Bono sul tema “Contraccezione: istruzioni per l’uso”.

Mentre la giornata del 29, sempre di concerto con Rotary e Lions, sarà tutta declinata al femminile.

Divisa in due parti, la mattinata, dalle 10,00 in poi presso l’aula del Castello si terr’ una conferenza da parte tre relatori sulla “Prevenzione sul tumore al seno nel territorio”, presenti tra gli altri, il sindaco Venuti, il commissario dell’Asp Provinciale Spera, mentre nella seconda parte, il pomeriggio, si svolgerà una “Camminata in Rosa”, una performace ludico-motoria a passo libero, aperta a tutti. Lo scopo? Sensibilizzare l’importanza della prevenzione. Sarà presente Pino Pomilia, testimonial della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ).

Franco Ciro Lo Re