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24/10/2022 14:23:00

Democrazia partecipata, Alcamo e Gibellina tra i comuni in Sicilia Occidentale

Ci sono Alcamo e Gibellina tra i comuni che in Sicilia Occidentale stanno mettendo in campo azioni di democrazia partecipata. Viaggio alla scoperta delle buone pratiche di democrazia partecipata in Sicilia. I ricercatori di Spendiamoli Insieme, il progetto di monitoraggio civico della no profit Parliament Watch Italia, hanno spulciato “a saltare” un bel po’ di regolamenti e hanno scoperto che diversi Comuni gettano “il cuore oltre l’ostacolo”, illuminando le regole normative con una visione propria.

Nella Sicilia occidentale per esempio lo fa Gibellina (3918 abitanti, Libero Consorzio di Trapani) che ammette a presentare proposte quegli «attori sociali che pur non risiedendo nel Comune, si distinguano per il loro contributo al panorama socio-
culturale gibellinese».

E ancora: Campofelice di Roccella (7553 abitanti, Area Metropolitana di Palermo) indica tra i potenziali proponenti gli «operatori economici locali anche non residenti» e Castrofilippo (2734 abitanti, Libero Consorzio di Agrigento) apre al coinvolgimento
ufficiale degli istituti scolastici (ma ha adottato il regolamento giusto quest’anno e tocca
aspettare per vedere come va a finire).

Sempre nel solco dell’apertura, leggendo qui e là i regolamenti in vigore, ecco che si scopre che Cattolica Eraclea (3473 abitanti) e Vita (1888 abitanti), rispettivamente nell’Agrigentino e nel Trapanese, aprono agli «stranieri e apolidi residenti e iscritti
all’anagrafe da 3 anni» mentre Bivona (3401 abitanti, ex provincia di Agrigento) ammette alla partecipazione anche i non residenti, purché domiciliati nel Comune.

C’è di più. Ventimiglia di Sicilia (1845 abitanti) e Villabate (19501 abitanti), entrambi nel Palermitano, indicano “il rispetto della parità di genere nella misura del 50%» tra i criteri di ammissibilità delle proposte.

Last but not least ad Alcamo (45025 abitanti) nel Trapanese si prevede che il budget della democrazia partecipata comprenda, oltre ai fondi dovuti per legge, anche il 10% dei gettoni di presenza dei Consiglieri Comunali, peraltro vincolando queste risorse a interventi che riguardino Attività sociali.