"Parco Archeologico di Selinunte" sarà un'etichetta di prodotti coltivati nei 17 ettari di verde intorno al parco archeologico. Per farlo, inoltre, e per combattere le erbe infestanti, che non possono essere sconfitte da diserbanti, viste le colture che verranno coltivate, si è deciso di utilizzare il pascolo nei terreni a nord e a sud dell'area monumentale.
L'iniziativa di mettere in produzione le aree verdi lontane da quelle archeologiche, era stata intrapresa dall'ex direttore del parco Enrico Caruso, che aveva cominciato con la produzione di grani antichi, adesso il direttore Francesco Crescente, ha deciso di continuare su questa strada e di produrre dei prodotti biologici, e ad esempio, salvaguardare i 1800 alberi di ulivo, in parte danneggiati dagli incendi, grazie ad una convenzione con un'azienda olivicola della zona. Verranno coltivati grani antici, tra i quali il monococco e il maiorca e la pedula sicula.
Cinque ettari saranno destinati alla produzione di sulla per la produzione del miele e verrà introdotta l'ape nera sicula, grazie alla convenzione con degli apicoltori. Insomma, tutta una serie di produzioni che le aziende agricole in collaborazione con il Parco, potranno vendere nel punto vendita all'ingresso ai visitatori, ma anche nei punti vendita di CoopCulture in Italia.