Le sanzioni per le occupazioni irregolari del suolo pubblico infiammano il dibattito politico a Palazzo Cavarretta, sede del consiglio comunale di Trapani.
A sollevare la questione, politica, ma che riguarda i commercianti trapanesi, è stato il consigliere di opposizione Giuseppe Lipari che, in una seduta consigliare nei giorni scorsi ha proposto la parziale modifica dell’articolo 8 del Regolamento Arredo Urbano che prevede le modalità sanzionatorie per occupazioni abusive del suolo pubblico.
Dell'argomento ce ne siamo già occupati in estate, con le polemiche sui tavolini selvaggi.
Il regolamento, in sostanza, prevede che dalla prima violazione accertata venga disposta la chiusura dell’esercizio commerciale per tre giorni consecutivi. Dalla seconda violazione accertata si procederà alla chiusura per dieci giorni consecutivi e alla terza si procederà alla revoca della concessione.
Una modalità troppo severa per il consigliere, che aveva proposto delle modifiche, poi bocciate in consiglio. Le modifiche di Lipari prevedevano invece lo slittamento della sanzione della chiusura di tre giorni dalla prima violazione, come prevede attualmente il regolamento, alla seconda violazione. La proposta di modifica prevedeva inoltre l’aggiunta di altri due commi. Intanto che “il pagamento della sanzione mediante oblazione non osteggiasse all’applicazione delle sanzioni accessorie della sospensione dell’esercizio dell’attività e della revoca dell’autorizzazione”. E il comma 1 ter che avrebbe previsto che le nuove disposizioni dell’articolo 8 comma 1, contenute nella proposta, venissero applicate anche alle violazioni commesse anteriormente all’entrata in vigore del nuovo e riformato articolo, qualora però, le stesse disposizioni fossero state più favorevoli al trasgressore.
Abbiamo ascoltato ai nostri microfoni il consigliere Lipari, che ci ha spiegato il suo disappunto circa la bocciatura della sua proposta e le motivazioni che l’hanno portato a proporla al voto consiliare. Lipari non vuole darla vinta alla maggioranza, e andrà avanti alla sua maniera, cercando di coinvolgere nel dibattito politico proprio i commercianti. Ecco l'intervista.
Roberto Valenti