“Capisco che il governo regionale deve insediarsi, ma servono i soldi subito. Non è vero che non abbiamo comunicato i dati”.
Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida parla a Tp24 dei danni del maltempo delle scorse settimane, dei ristori, e del botta e risposta avuto con il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina. La Regione sostanzialmente accusava il sindaco di non aver fatto abbastanza per rendere puliti tombini, per l’attivazione di tutte le pompe di sollevamento, e di altri accorgimenti per prevenire gli allagamenti delle scorse settimane. Il sindaco, in sintesi, sostiene che l’enorme quantità d’acqua piovuta non poteva essere gestita da una rete obsoleta e da una morfologia del territorio che non reggerebbe più questi eventi. Tranchida lancia l’allarme. “Se piove di nuovo in quel modo Trapani e Salinagrande saranno di nuovo allagate”.
Qui l’intervista integrale a Buongiorno24, la diretta del mattino di Tp24.
Trapani. Maltempo e ristori, Tranchida: “Servono subito i soldi” from Tp24 on Vimeo.
Sulla replica di Tranchida è intervenuta la consigliera Anna Garuccio. “Il Sindaco e la sua Giunta rispondano nel merito e sui contenuti se ne sono capaci. Tranchida la smetta di scappare dinanzi le proprie responsabilità. Mostri un sussulto di orgoglio. Confessi di avere sbagliato e la smetta di illudere i trapanesi. Trapani ha bisogno di essere amministrata da politici competenti, che ne conoscano i problemi e che abbiano tutta la volontà di risolverli” è il commento della consigliera.
Duro attacco anche di Fratelli d’Italia. Ecco la nota.
"Purtroppo avevamo ragione nel temere che la mancanza di manutenzione e di prevenzione da parte della giunta Tranchida avrebbero comportato l'assenza di interventi finanziari della regione a carico dei danneggiati, che sono invece dovuti dal comune a titolo risarcitorio, con tutte le conseguenti difficoltà in termini di reperimento delle risorse anche attraverso l'attivazione dei contratti assicurativi.
Purtroppo avevamo ragione perché questi ristori, in tempi più rapidi e per importi più solidi e definiti, sarebbero stati un sostegno indispensabile per molti dei danneggiati, soprattutto per le attività commerciali.
Avevano ragione, ma i fatti erano notori ed evidenti, così come era evidente la malafede del sindaco Tranchida nell’attribuire un eventuale diniego al diverso colore politico del governo regionale e non alle deficienze strutturali aggravate dalle tante omissioni nella manutenzione.
Per non parlare del rinnovo del piano di protezione civile, anche questa vana promessa del sindaco, mai compiutamente evasa, o meglio, sempre troppo tardi rispetto al verificarsi degli eventi, eppure governa la città da quattro anni.
La nota della protezione civile regionale, che a dispetto delle cialtronaggini di Tranchida non ha colore politico, ci offre un quadro drammatico e traccia in modo inequivocabile le responsabilità politiche e amministrative di una giunta comunale che non è partita dalla pur chiara relazione del commissario Messineo, non ha fatto i debiti controlli, non ha eseguito un piano manutentivo adeguato, a condizioni disponibili, ha tardato nell’ approvare i bilanci, stiamo ancora aspettando il consuntivo 2021 e il preventivo 2022, peccato che siamo già a metà novembre 2022.
La protezione civile ha peraltro stanziato risorse per interventi in somma urgenza, ha aperto spiragli per qualche ristoro “fuori sacco” pur non dovuto, e siamo sicuri che la regione farà il possibile per venire incontro alle esigenze del territorio.
Adesso assistiamo al solito copione, anticipato nei giorni che precedono, chi critica è sciacallo, il governo regionale e la protezione civile sono contro di lui, verrà evocato, come già fatto in consiglio comunale, il complotto politico ecc…
A Trapani questo teatrino non serve, Trapani merita di meglio.
L'avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell'associazione di tutela degli utenti e dei consumatori Codici, ha notificato, per l'esondazione del torrente Verderame, nella frazione di Salinagrande, la prima messa in mora con invito alla negoziazione assistita per chiedere il risarcimento dei danni per un imprenditore che ha subito danni per oltre 8000 euro al proprio autocarro.
La notifica è stata effettuata oltre che al Commissario straordinario di Misiliscemi, anche all'Autorità Ente di Bacino, all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, al Genio Civile di Trapani e al Comune di Trapani.
Adesso si attenderanno 30 giorni per capire se le parti coinvolte intendono aderire alla negoziazione. Nel caso contrario si procederà in sede giudiziale.
"Lo Stato di emergenza dichiarato dalla Regione non consente di poter ottenere somme per i ristori dei danni subiti dai privati cittadini, ma solo somme per interventi strutturali - spiega Vincenzo Maltese - diversamente dallo Stato di Calamità per il quale non mi pare ci siano i presupposti di legge. Su questo punto e sulle responsabilità, per me dirette ed oggettive, dell'amministrazione locale, circa la omessa manutenzione delle condotte fognarie, non aggiungo altro perchè hanno già risposto adeguatamente e dettagliatamente sia il Presidente della Regione Schifani che il Responsabile regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina. Per quanto riguarda Misiliscemi, si doveva fare di più, e spingere chi di competenza, per la pulizia degli argini del fiume".
Intanto ad un mese dall’esondazione del fiume Verderame il parroco di Salinagrande don Emanuel Mancuso ha reso noto che con la raccolta straordinaria indetta all’indomani dell’evento che ha causato gravi danni ad abitazioni ed aziende, sono stati raccolti fino ad ora circa 30 mila euro.
“A nome della comunità ringrazio per questa bella manifestazione di solidarietà concreta – dice don Mancuso – Sono arrivati contributi da singoli, dalle altre parrocchie di Misiliscemi, da Dattilo, Napola e Lenzi, dalle comunità di San Pietro, San Francesco d’Assisi e Nostra Signora di Loreto di Trapani, da un’azienda che ha donato 5mila euro; un contributo di 2.500 euro è arrivato anche dall’Arcidiocesi di Agrigento mentre la comunità del movimento dei Focolari del piccolo centro di Belmonte Mezzagno si è sentita solidale con noi raccogliendo 535 euro dalla vendita di frutta martorana. Un piccolo contributo è arrivato anche dalla Francia, da alcune associazioni e dal comando provinciale della Guardia di Finanza. Più di 1500 euro è la somma giunta attraverso lo spettacolo “Parrinu pi vocazione”. Adesso – continua il parroco di Salinagrande - insieme al Consiglio degli affari economici della parrocchia e alle associazioni ‘Il Soccorso’ e ‘Misiliscemi’, valuteremo come farci prossimi alle situazioni più disagiate accompagnando persone e famiglie a ripartire con sincera fraternità e garantendo trasparenza e oculatezza. Ringrazio ancora tutti parafrasando una frase di don Pino Puglisi: se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare tanto. ”