Ancora una volta si torna a parlare di Marsala Schola, l'ente che cura, per il Comune, l'erogazione dei servizi scolastici. Si tratta di un'istituzione, un ente con una propria autonomia giuridica, coordinata da un Cda con tanto di presidente, nominato dal Sindaco di Marsala, Massimo Grillo. Proprio su Marsala Schola si consuma l'ennesimo scontro politico, e, va detto, anche l'ennesimo gioco di tattica politica da parte del primo cittadino, che prima ha annunciato di voler sciogliere un ente che, in questi anni, ha reso più farraginosa la macchina del Comune, dall'altro lato però fa melina e prende tempo.
L'ultima novità è la nota del Comune, la settimana scorsa, con cui il Sindaco Grillo avvisa che, in caso di scioglimento dell'ente, i dipendenti, una sessantina, non possono passare nell'organico della pianta degli uffici comunali.
Ma è proprio così? Il parere della Corte dei Conti, chiesto dal Sindaco, sembra chiaro. Ma c'è da dire altro. Il Sindaco Grillo salta, chissà se volutamente o meno, alcuni passaggi, creando agitazione nei dipendenti ma anche tra i banchi della maggioranza, dove è forte il disorientamento. Perché è stato proprio lui a proporre, prima nel programma elettorale, poi un anno fa ufficialmente, lo scioglimento di Marsala Schola. Per esempio, nella relazione sulle partecipate del Comune, a fine 2020, cioè due mesi dopo l'insediamento, si legge: "..... riguardo all'ente Mostra pittura e l'istituzione Marsala Schola su cui l'Amministrazione Comunale medesima, pur rimettendosi nelle opportune valutazioni e decisioni del Consiglio comunale, si dichiara disponibile a confrontarsi in tempi brevi con il consiglio per addivenire allo scioglimento degli stessi Enti".
Ed è lo stesso assessore Michele Milazzo a dichiarare ai tempi: "…il comune di Marsala non può più mantenere direttamente o indirettamente partecipazioni in società se non strettamente necessarie".
E quindi, tra i consiglieri di maggioranza non "allineati" a Grillo, la sensazione è che a parole il Sindaco sia favorevole allo scioglimento, ma che nella pratica voglia guadagnare tempo. Anche perchè emerge una grande contraddizione. La Giunta Grillo arriva ufficialmente a proporre lo scioglimento di Marsala Schola, nel dicembre scorso, perchè prima c'era stata una mozione del consiglio, approvata in maggioranza a Marzo. Ma i consiglieri avevano chiesto in quella mozione che il Comune verificasse la "continuità lavorativa" dei dipendenti, cioè di predisporre un progetto di sostenibilità del passaggio del personale da Marsala Schola al Comune. Ecco, il ragionamento è questo. A Marzo il consiglio approva la mozione, a Dicembre il Sindaco presenta la delibera per lo scioglimento. Com'è che solo ora, un anno dopo, il Sindaco lancia l'appello sui possibili licenziamenti? Questa verifica non andava fatta prima? "Se a Dicembre porti la delibera in aula - dice un consigliere di maggioranza - e dichiari di voler dare seguito alla mozione, com'è che adesso sostieni che c'è un problema e che i dipendenti di Marsala Schola non possono essere assunti al Comune?". C'è qualcosa che non va, in effetti. Perchè così le cose non tornano, e c'è chi si sente preso in giro. E' dovuta intervenire la commissione accesso agli atti del consiglio, per farsi dare le carte, e spicca la data del parere della Corte dei Conti: Maggio 2022. Eppure in consiglio non ne sapevano nulla. Se c'è qualcuno di inadempiente, allora è la stessa Amministrazione del Sindaco Grillo, che sta scaricando la responsabilità sul consiglio.
Ma i dipendenti dell'istituzione possono transitare o no al Comune? La soluzione è complessa (ed è per questo che il consiglio aveva chiesto al Sindaco di fare approfondimenti), e secondo alcuni consiglieri tutto dipende dalle intenzioni dell'Amministrazione Comunale. Perché nel tempo, le forme più diverse per fare transitare personale al Comune si sono trovate ("Nessuno è stato mai lasciato indietro" sussurra un altro consigliere). Aggiungendo anche un dato nel caso specifico: perchè, al di là dello scioglimento o meno, la fine di Marsala Schola è vicina. Quando l'istituzione è stata creata, nel 2005, è stata specificata la sua durata ventennale. Quindi, nel 2025 cesserà di esistere. E i dipendenti? Possibile che in questi anni non si sia valutata nessuna forma di protezione? I diretti interessati sostengono di si. Sono 65, per lo più ex precari stabilizzati nel tempo. "Perchè ci hanno stabilizzato - dicono - se adesso il Sindaco sostiene che, cessata Marsala Schola, noi restiamo in una strada?".
Si tratta di trovare una soluzione. Già nel 2017 c'era stato un altro tentativo di sciogliere Marsala Schola. Ed in quel caso il Sindaco Di Girolamo non aveva detto nulla su eventuali problemi di passaggio del personale. Perchè invece ora si scoprono questi problemi?