Il caro energia rischia di mandare in bancarotta i Comuni. Non solo per le bollette esorbitanti che stanno arrivando. Ma anche per i mancati introiti dei tributi locali che si stanno registrando.
Come mai? E’ semplice, il caro energia provoca un effetto valanga che coinvolge tutti. Le famiglie stanno ricevendo bollette di luce e gas esorbitanti. I redditi medio-bassi e in situazioni di difficoltà economica sono davanti a un bivio, se pagare luce e gas, o saldare le rate dei tributi comunali, tra tutte la Tari, la tassa sui rifiuti.
La priorità che stanno dando le famiglie è ovviamente all’energia e al gas per la casa. Così vengono meno risorse indispensabili per i Comuni. Un ammanco che le amministrazioni locali trovano difficoltà a colmare. La tassa sulla spazzatura è infatti un’imposta essenziale per le casse comunali. I servizi di raccolta rifiuti, infatti, sono ormai coperti al 100% dalla Tari. Ma adesso, dalle prime stime, l’evasione è tanta.
L’ammanco era già visibile in primavera, nel periodo in cui, generalmente, i comuni inviano alle utenze la prima rata da pagare, ma adesso e nelle prossime settimane, quel che appare come una pericolosa crepa nella riscossione della Tari rischia di trasformarsi in un buco nero nelle casse pubbliche, una voragine tanto profonda da mandare a gamba all’aria i bilanci di quei municipi siciliani che non sono ancora finiti in dissesto.
C’era già un’alta evasione della tassa sui rifiuti prima della crisi energetica. A Marsala, ad esempio, fino a qualche anno fa uno su due non pagava la spazzatura anche perchè non era registrato nei sistemi. E’ bastata l’introduzione dei mastelli per far emergere il dato enorme dell’evasione.
Ma ora la situazione è diversa. Lancia l’allarme il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, città in cui si registra in questi mesi un’evasione del 50%.
“In Sicilia la tariffa della Tari è alta. A Mazara abbiamo la differenziata all’86%, nonostante questo le tariffe sono alte perchè un sistema virtuoso non si è mai innescato. Siamo in un momento terribile per imprese e famiglie. Noi abbiamo subito l’impatto del caro energia in maniera diretta e indiretta. Saremo fuori rispetto al preventivato di circa 2 milioni di euro sulla bolletta dell’energia. Abbiamo adottato misure per il risparmio energetico. Ma subiamo anche i costi indiretti di questa crisi energetica. Abbiamo subito un forte calo di riscossione della Tari, almeno il 50% in meno rispetto all’anno scorso. E parliamo di percentuali già molto basse. Questi trend non sono sostenibili, non possiamo continuare a spendere 11 milioni per la gestione dei rifiuti e incassarne 3-4. Ma è un problema di tutti i comuni siciliani”.
“I problemi sono enormi. Le condizioni degli enti locali erano già critiche. Dobbiamo andare incontro ad un’autonomia armonizzata e non differenziata come vuole la Lega. Abbiamo già pagato un prezzo enorme, abbiamo meno gettito rispetto ad altri comuni. La gente tra fare la spesa e pagare la Tari sceglie la prima. Non abbiamo ulteriori trasferimenti dallo Stato. Speriamo che ci sia maggiore attenzione. Se continua così andremo tutti a gambe all’aria”, è l’allarme che lancia il sindaco di Salemi Domenico Venuti.
E’ più positivo il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi. “Il quadro sarà più chiaro a fine anno, nonostante le difficoltà però la nostra realtà ha tenuto una buona percentuale di riscossione. Rispetto alla media regionale non andiamo male, abbiamo attivato meccanismi di rateizzazione. Certo, il caro energia ci preoccupa e ci potrebbe essere una flessione. Famiglie e imprese sono tartassate, e anche noi Comuni dobbiamo far fronte alle bollette esose che arrivano, nonostante l’attenta attività di risparmio energetico messa in campo. Speriamo negli aiuti dello Stato, ma ad oggi non c’è certezza”, conclude Surdi.
A Trapani si è pensata una soluzione drastica. Per chi non paga la tari scatta il fermo amministrativo dell’auto. Lo ha deciso la Soget, concessionaria del servizio di riscossione del Comune di Trapani. Le lettere ai morosi sono già state inviate. Un provvedimento che ha suscitato, soprattutto nei social, una valanga di polemiche.
Contestati in particolare i toni, considerati minacciosi, delle lettere già spedite. La Tari è la tassa sui rifiuti e in tanti avrebbero omesso il pagamento. Da qui la decisione della Soget di passare alle maniere forti. In tanti, però, si domandano: è un provvedimento legale?