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24/11/2022 06:00:00

"Fase due" al palo. Le lentezze di Grillo e maggioranza mentre Marsala è nel caos

 E’ la lentezza che uccide la politica ed è la lentezza della politica che uccide le amministrazioni cittadine.


Succede a Marsala ma anche in tutti quei Comuni, prossimi al voto, che devono riorganizzarsi e che fanno i conti con una giunta e con le loro sostituzioni.

Marsala è al suo secondo anno di amministrazione Massimo Grillo, le candeline sono state spente ad ottobre, i cittadini sono scontenti, un malumore che cresce di giorno in giorno, adesso anche i commercianti chiedono se ci sono attività attrattive per Natale, luminarie, qualcosa insomma che possa invogliare la gente a camminare con il naso in sù e magari a fare acquisti.

Certo, non riuscire, però, nemmeno a comprendere che il caro energia impone un certo risparmio significa vivere avulsi dal contesto, i negozi sono vuoti non perché non ci sono luminarie in giro ma perché la gente non può comprare, deve fare delle scelte chiare sull’economia di famiglia.
Ritornando alla politica, Grillo aveva già annunciato una fase due, un cambio di passo legato ad un rimescolamento della giunta e anche delle deleghe. Qualcuno potrebbe uscire e qualche altro entrare, così c’è stata una prima verifica di maggioranza, poi ancora otto giorni affinché i partiti facessero il loro briefing interno( già così fa ridere) e poi la decisione finale.

Il fatto è che tutto questo può andare bene agli addetti ai lavori della politica, a chi scalpita per avere un posto in giunta, giusto per darsi un tono, a chi posiziona le pedine guardando alle prossime elezioni.

Tutto questo accade con uno scollamento nei confronti dei cittadini, che hanno bisogno di altro: la città è al buio in alcuni tratti, dove c’è l’illuminazione è talmente fioca da non capire nemmeno dove ci si trovi, la pulizia delle strade è imbarazzante, le periferie spolverate solo durante le campagne elettorali. Una incapacità a dare risposte che rientrano nella normale amministrazione che crea imbarazzo anche nel sollevarle.
Bisognerebbe avere coraggio, mostrare più polso, che non significa non essere moderati. Se il sindaco ha deciso che certi assessori non hanno prodotto e non sono in grado di stare in giunta è meglio rimuoverli che farli massacrare in consiglio comunale, certo poi ci sarebbe da verificare la bravura di questi consiglieri se fossero loro assessori.

Riuscire a cambiare il passo significa farlo ascoltando gli umori non della politica ma della città, perché è alla città che risponde anche se è la politica con i suoi voti che ha consentito l’elezione.

Siamo quasi a dicembre e Marsala non ha una nuova giunta, gli assessori che ci sono non si capisce più se sono tutti fiduciari del sindaco Grillo o a chi rispondono, visti i ridisegnati equilibri regionali.
C’è un caos che guarda sicuramente alle amministrative del 2025 ma c’è una disarmonia che è palese, come fanno sindaci e assessori a non accorgersene?
Come fa un assessore a non dimettersi, scegliendo la sua dignità personale, tanto quella politica oramai è più che andata, invece che restare inchiodati a deleghe a cui non danno risposte?
E’ la crisi della politica, del resto basta guardare ai vari dirigenti di partito, sono posizionati per far crescere il proprio ego, costruendo solo a propria immagine, spesso per posizioni personali e non per la comunità.
Non c’è niente di edificante in questo e non c’è niente di politico, questa sordità e questo scollamento saranno il pegno delle prossime competizioni elettorali.

Rossana Titone