Era uno strumento utile a stabilizzare il sistema produttivo nel Mezzogiorno. Una mano tesa da parte dello Stato verso le imprese che invogliava gli imprenditori ad investire al Sud. La Legge di Bilancio 2021 aveva prorogato il bonus investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno al 31 dicembre 2022. Ma oggi, tutto è a rischio. Il regime di aiuti che premia le imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature destinate a strutture produttive nuove o esistenti, garantendo un credito di imposta liquidità immediata mediante compensazione in F24, rappresentava un vero aiuto verso le aree del sud ‘svantaggiate’. Purtroppo nella legge di bilancio 2023, firnata dal leghista Giorgetti, non c'è traccia.
Adesso gli imprenditori meridionali temone per le altre misure come la decontribuzione Mezzogiorno e le agevolazioni "Zes", senza trascurare gli enormi danni che potranno arrivare dall'Autonomia differenziata. Sono intervenuti i presidenti di Confindustria Puglia e Calabria per sottolineare come in questi anni la misura del credito d'imposta per nuovi investimenti ha permesso a tante imprese meridionali di ampliare la propria capacità produttiva e creare occupazione. Adesso c'è da sperare che i deputati e senatori meridionali intervengano con un emendamento per ripristinare il bonus, altrimenti le previsioni per il 2023, già negative, potranno solo peggiorare per il mezzogiorno.