C'è un primo sospettato per il caso delle auto a fuoco nel centro di Marsala. Per l'autore degli attentati incendiari, insomma, il cerchio si stringe.
Potrebbe essere un giovane, un tossicodipendente con gravi problemi di natura psichiatrica l’autore degli attentati incendiari che nelle ultime settimane hanno visto distrutte dalle fiamme otto auto parcheggiate nel centro di Marsala. La maggior parte nella zona di via del Fante.
I sospetti delle forze dell’ordine si sarebbero, infatti, concentrati su un marsalese che appiccherebbe il fuoco ai mezzi senza alcun apparente motivo. Se non per spargere il panico tra chi non ha un posto auto protetto.
Insomma, non si tratterebbe di vendette da parte della criminalità dedita alle estorsioni. Anche perché la maggior parte dei proprietari dei mezzi incendiati non gestisce attività commerciali o imprenditoriali (l’ultima auto incendiata è di una giovane infermiera).
Il piromane sarebbe stato individuato dalla polizia dopo l’incendio dell’auto parcheggiata in via Bottino, ma non sarebbe stato possibile procedere al fermo perché ormai era trascorsa la flagranza del reato.
L’uomo, però, sarebbe già indagato. Gli è stata, infatti, fatta una perquisizione domiciliare alla ricerca di possibili prove. Il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso. Di notte, o nelle prime ore del mattino, adocchia qualche auto parcheggiata laddove non vi sono telecamere di sorveglianza. Poi gli rompe un vetro e lancia dentro della benzina, appiccandovi il fuoco, che divampa molto velocemente perché molte componenti interne ai mezzi sono di plastica. E quindi facilmente infiammabili.
Così sarebbe accaduto anche per l’auto parcheggiata davanti ad uno dei condomini di via del Fante di fronte il Tribunale. Qui, ha agito intorno alle 2 di notte. Avrebbe potuto incendiare una delle tante auto presenti nel parcheggio al servizio del Palazzo di Giustizia, ma qui ci sono le telecamere di sorveglianza e probabilmente lui lo sa.
Nella zona, intanto, gli abitanti hanno ormai paura a lasciare le loro auto in sosta in strada. “Ormai è diventata una cosa impossibile” dicono i residenti.
In novembre, l’ultima auto incendiata, una Mercedes station vagon, era parcheggiata in via Massimo D’Azeglio. Fu quella la settima auto distrutta dalle fiamme nel giro di poco più di una decina di giorni. Il primo rogo è datato 8 novembre, quando nel quartiere popolare di Sappusi i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere le fiamme che avevano avvolto un'auto. Oltre alla matrice dolosa, si scoprirà anche che il mezzo era stato rubato. Poi, tra il 10 e l’11 novembre, altre due auto incendiate in via Bottino e in via Bruzzesi. Infine, all’alba del 18 novembre, le tre auto distrutte nella zona di fronte la zona dell’ex Salinella. Due i roghi, a distanza di appena mezz’ora l’uno dall’altro. Due auto sono andate a fuoco in vicolo delle Saline, zona con parecchie palazzine a ridosso del Circolo Velico, mentre la terza accanto alle palazzine all’angolo tra il lungomare ex Salinella (ribattezzato “Battaglia delle Egadi”) e via Messina e Orlando. Nel primo caso, una delle auto distrutte è stata una Fiat Multipla, che dopo avere preso fuoco si è messa in moto e in discesa è andata a sbattere contro una Hyundai Y10, che apparteneva ad una coppia di anziani. Anche questo secondo mezzo ha preso fuoco. Accertata l’origine dolosa dell’incendio della Multipla. Trovate, infatti, tracce di liquido infiammabile e un vetro rotto. Nel secondo caso, è stata distrutta una Kya Sportage di un trentenne che lavora in un sindacato. I proprietari avevano parcheggiato i loro mezzi vicino casa e il loro risveglio è stato traumatico.