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06/12/2022 19:00:00

A Gibellina la festa dell'Unitalsi

 A Gibellina si è svolta la Festa dell’adesione della sottosezione dell’Unitalsi di Mazara del Vallo. Un giorno particolare in cui i volontari hanno rinnovato il loro “Eccomi”, segno di appartenenza e accoglienza, per dire il loro sì alla Vergine Maria, per essere vicini alle persone in difficoltà, con amore e spirito di servizio. «Il nostro “Eccomi” lo rinnoviamo ogni anno e si vive non solo a Lourdes, ma anche nel quotidiano e nella propria comunità – racconta Anna Maria Caruso, una delle volontarie – emozione, gratitudine e immensa gioia, questo è ciò che abbiamo vissuto ieri nel ritrovarci tutti insieme a Gibellina, per il dono dei nuovi soci, con il rito della benedizione delle divise e del loro primo “Eccomi”, pronti a vivere con noi il carisma unitalsiano, nel “farsi prossimo” come segno distintivo associativo».

La santa messa nella chiesa San Giuseppe a Gibellina è stata presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, insieme all’assistente spirituale diocesano don Davide Chirco e al parroco don Marco Laudicina. Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato come sia fondamentale, oggi più che mai, avere occhi e cuore: perché c’è un deserto che avanza, e la cosa più triste è che ci ritroviamo nel nostro privato salvaguardando la nostra incolumità con un’indifferenza che uccide.

«Dobbiamo avere occhi per guardare il deserto, non per tirarci fuori, ma se ci siamo, il deserto fiorirà – ha detto il Vescovo – Parola e Eucaristia aprono le tante strade per arrivare al Regno di Dio. Occorre che ognuno diventi strumento di questo gioco che Dio mette dentro il cuore e dove la gioia diventa elemento essenziale della fede e delle sue opere, partendo da un sorriso, da uno sguardo, piedi a terra con delle risposte concrete e occhi al cielo, perché è il cielo che riempie il nostro sguardo, perché nel cielo c’è Dio». Alla giornata celebrata a Gibellina hanno partecipato anche i ragazzi del Laboratorio creativo che, sotto l’attenta guida dei volontari Unitalsi e dei ragazzi del servizio civile, hanno affidato alla musica e al canto il difficile compito di far riflettere su un messaggio molto importante: è fondamentale abbattere le barriere architettoniche, ma ancor più quelle legate all’ignoranza e ai pregiudizi.