E' il presepe vivente più bello che si fa in Sicilia. O meglio, era. Salta anche quest'anno, infatti, il presepe vivente di Custonaci. E non per il Covid, ma per problemi di sicurezza legati alla Grotta Mangiapane, dove si tiene ogni anni il suggestivo evento. C'è il rischio di frane. E tutto viene traslocato a Segesta, davanti al tempi, tra le polemiche, perchè il Comune di Custonaci accusa la Regione Siciliana di non aver provveduto in tempo alla messa in sicurezza del sito, che ricade all'interno del Parco Archeologico di Segesta.
Nel frattempo, però, il presepe vivente di Custonaci continua ad essere pubblicizzato tra le gli eventi imperdibili del Natale in Sicilia dalle testate nazionali, quando in realtà non ci sarà.
Alta 70 metri e profonda 50, la Grotta Mangiapane fu "scoperta" dai nostri antenati nel paleolitico superiore, presenza testimoniata dai numerosi reperti rinvenuti al suo interno e oggi conservati al museo Pepoli, al Museo "A. Salinas" di Palermo e presso il Museo Etno-Antropologico di Parigi.
Questo sito preistorico è stato trasformato in borgo nell'ottocento e abitato fino agli anni cinquanta dalla famiglia Mangiapane, che all'interno della grotta ha costruito delle case, un forno, un mulino, una stalla per gli animali, e una cappella.
Nella grotta tutto è rimasto come era un secolo fa, è come se i suoi abitanti siano scomparsi all'improvviso abbandonando i loro effetti personali e gli attrezzi del lavoro quotidiano. Un museo antropologico a cielo aperto visitabile per tutto l’arco dell’anno.
Qui sono state girate le scene di diversi film, alcuni famosi come la serie televisiva «Il Commissario Montalbano».
A Natale poi diventa il set di un particolarissimo presepe vivente messo in scena da oltre 160 figuranti, tra artigiani, contadini e artisti provenienti da tutta la Sicilia. Un evento realizzato da oltre 35 anni, così prestigioso da essere inserito tra i cento beni immateriali della Regione Siciliana.