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13/12/2022 02:00:00

Il mondo in fiamme, sono 59 i conflitti e si polemizza sul tetto al contante...

 Il mondo è in fiamme. Correva l'anno 2011 d.c. e in Siria ebbe inizio una guerra civile tra i governativi con a capo il presidente della Repubblica semipresidenziale socialista araba monopartica al-Asad e le milizie ribelli, tutt'ora in corso con attori sul campo molteplici, dalla Russia agli Stati Uniti. Era il 24 febbraio quando Mosca invase una nazione sovrana l'Ucraina e portò la guerra in Europa, le motivazioni sono risapute, con le dovute proporzioni, è come se l'Austria avesse occupato la provincia di Bolzano.

Da quasi tre mesi l'Iran, fino ai primi decenni del XX° secolo era noto in Occidente come Persia, patria di una delle più antiche civiltà del mondo, e la morte di Mahsa Amini, una donna curda iraniana di 22 anni dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per aver violato il codice di abbigliamento della Repubblica islamica, vive l'abisso della repressione che ha anche il viso di 44 tra bambini e adolescenti che hanno perso la vita durante le proteste: feriti a morte da proiettili sparati da distanza ravvicinata, colpiti negli organi vitali, soffocati dai gas lacrimogeni, i corpi sono stati consegnati ai genitori avvolti nei sudari solo poco prima della sepoltura. I parenti costretti all'addio nel silenzio. Famiglie condannate "a una vita di dolore inconsolabile", a cui si aggiunge l'angoscia dei genitori di Mahan Sedarat Madani e Mohammad Broghani, entrambi condannati a morte e per i quali si annuncia imminente l'esecuzione, il giorno dell'immacolata è stato giustiziato Mohsen Shekari.

In Sud Sudan è dal 2013, a due anni dalla sua indipendenza dal Sudan, che il Paese affronta gli scontri tra le truppe fedeli al presidente Salva Kiir e il suo vice e rivale, Riek Machar, ex leader dei ribelli. Attualmente è in vigore un accordo di pace firmato nel 2018 che però vive una lentissima attuazione dell'agosto scorso, si stimano in 400mila le vittime. Nella nazione è presente un nostro concittadino il missionario comboniano Mario Pellegrino, alla sua ordinazione presbiterale nel novembre del 2018 c'era padre Alex Zanotelli dello stesso istituto religioso, promotore della rete Lilliput, associazioni che cercano di lottare contro le disuguaglianze sulla terra, uomo semplicemente straordinario. Al marzo di quest'anno si sono contati in 59 i conflitti sul pianeta - fonte ACLED -. Il mondo è in fiamme e noi polemizziamo sul tetto del contante il cui limite sarebbe un attentato alla libertà.

Vittorio Alfieri