E’ inevitabile che si parli meno di mafia perché in questi anni penso che la mafia abbia perso e l’antimafia è cresciuta”. Lo ha detto il neo presidente della commissione antimafia regionale, Antonello Cracolici, a margine dell’incontro sul tema “Perché si parla sempre meno di mafia?” organizzato dall'Opera di Religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”, diretta da don Francesco Fiorino, e tenutosi a Marsala nella Sala Conferenze del Complesso monumentale San Pietro. “Il 1982 – ha continuato Cracolici - ha segnato una svolta epocale.
E’ stato come il prima e il dopo Cristo. L’associazione mafiosa è entrata nel lessico giudiziario e in quello culturale. Questo vuol dire che la società ha costruito anche anticorpi. Io dico sempre che la Sicilia dell’antimafia è di più di quella della mafia. Questo non vuol dire che la mafia non c’è più. Magari non si avverte più la pericolosità perché spara meno, ma c’è, è presente, come dimostrano le inchieste giudiziarie e le analisi di contesto sociale, ma è paradossalmente diventata minoranza. E’ inevitabile, quindi, che se ne parli meno, ma guai ad abbassare la guardia”. All’incontro ha partecipato anche Franco La Torre, figlio di Pio La Torre (Pci), ucciso dai killer di Cosa Nostra il 30 aprile 1982 a Palermo.
“Si parla sempre meno di mafia – ha spiegato La Torre - forse perché ci siamo abituati, da qualche tempo, a conoscerla attraverso le indagini giudiziarie, ma siccome la mafia ha smesso di commettere fatti di sangue se ne perde la percezione, dimenticando spesso che la mafia non ama uccidere, anche se può sembrare un paradosso, perché quando ricorre alla violenza improvvisamente diventa visibile. Come ben scritto nel 416 bis – ha continuato Franco La Torre - la mafia è segreta. O come prima del 416 bis ‘la mafia non esiste’. Quella è la migliore condizione per la mafia di operare, fuori dai riflettori, e poter praticare il suo obiettivo principale: l’accumulazione illecita attraverso appalti e concessioni. Per questo, ritengo, che l’antimafia ha difficoltà a percepire come si muove questo sistema di potere”.