Un architetto marsalese è stato denunciato da una coppia che abita in una contrada del versante nord lilybetano che lo accusa di avere incassato un anticipo di due mila euro per avviare l’iter di rifacimento del prospetto della loro abitazione con i fondi del “superbonus 110%” senza, però, poi, portare avanti la pratica. Insomma, li avrebbe raggirati. E per questo la coppia ha
presentato una querela negli uffici del Commissariato di polizia di via Emanuela Loi.
Nella denuncia, alla quale è allegata una corposa documentazione, i due coniugi affermano che ai primi del dicembre 2021 si erano rivolta all’architetto per conferirgli l’incarico e che in quell’occasione l’architetto “forniva le più ampie rassicurazioni ripetendo che ‘non c’era alcun tipo di problema’, che ‘al più presto si comincia’ e che "la casa ve la devo fare io”.
Aggiungendo che sarebbe venuto a visionare la casa e procedere alle necessarie misurazioni. Avvertendo che era necessaria la trasformazione dell’immobile da fabbricato rurale a civile abitazione, quale attività preliminare a quella dell’ottenimento delle agevolazioni superbonus 110%. Il professionista avrebbe, poi, detto che per tali pratiche si appoggiava ad un gruppo con sede in una citta nel centro-nord Italia.
A questo punto, la coppia avrebbe consegnato all’architetto marsalese due mila euro in contanti, con ricevuta la cui causale era “Trasformazione da fabbricato rurale a civile abitazione accatastamento”. Ma dopo le misurazioni e la firma delle pratiche per il “superbonus” si sarebbe verificato un “periodo di stasi”. Insospettiti, i proprietari si rivolgevano al gruppo che, a dire del professionista, avrebbe dovuto curare la pratica e scopriva che questa non aveva ricevuto alcuna proposta contrattuale. Almeno questa è stata la risposta arrivata via pec. Sbigottiti, marito e moglie hanno, quindi, deciso di presentare la querela.