“La nostra Chiesa siciliana è in cammino nella sua terra: è necessario abitarla e sostenerla anche attraverso la sua vita politica, con conoscenza, competenza e compartecipazione, e avere una visione ampia e articolata nella condivisione di idee e responsabilità per aprire nuovi orizzonti”. Così mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, a margine di un incontro che si è svolto al Seminario vescovile di Caltanissetta e che ha visto riuniti con lo stesso mons. Raspanti e con il direttore della Segreteria pastorale, don Giuseppe Rabita, i direttori di diversi Uffici regionali della Cesi. Hanno avviato un vero e proprio percorso che si sviluppa nel solco della Dottrina sociale della Chiesa: vuole portare il Vangelo nella vita, senza esimersi dall’affrontare con corresponsabilità anche i problemi sociali e economici della Sicilia.
“Vogliamo contribuire, fermentare, essere protagonisti nello sviluppo della nostra Isola, anche per risollevarla da alcune sue contraddizioni e da alcune sue difficoltà. Per farlo dobbiamo capire e prendere coscienza di come vogliamo essere e di come vogliamo vivere da cattolici in questa Sicilia – continua mons. Raspanti -, di quale vogliamo far essere il nostro ruolo”. L’incontro ha messo in campo persone, ma anche strumenti e risorse professionali, capaci di coordinamento politico e progettuale, come l’Osservatorio giuridico-legislativo della Cesi e l’Osservatorio socio-politico.
Per il presidente della Cesi, “le Chiese di Sicilia si sono messe in cammino – aggiunge – in una terra che anch’essa in cammino”. L’appuntamento, che è infatti il primo di quella che promettere di essere una lunga serie, fa seguito anche all’attenzione già mostrata dalla Cesi e manifestata nel dialogo avviato dal presidente mons. Raspanti con gli esponenti delle istituzioni politiche siciliane: non solo Governo, ma anche l’Assemblea regionale e i capigruppo, enti e fondazioni
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A Marsala un nuovo gruppo parrocchiale giovanile - Si chiama “Archè-αρχή” il gruppo giovani nato a novembre scorso nella parrocchia Maria Santissima delle Grazie al Puleo di Marsala. «Il nome lo abbiamo scelto in forza del significato che rappresenta questo termine greco, “principio” – spiegano i giovani che fanno parte del gruppo – noi vogliamo essere il principio della nostra parrocchia, di coloro che verranno dopo di noi, del futuro stesso». Il gruppo è formato da 55 ragazzi, guidati da tre educatori coadiuvati dal parroco don Davide Chirco. «In questo periodo natalizio, su suggerimento del nostro parroco, abbiamo fatto diverse esperienze di ascolto e di servizio tra cui le visite ad una casa di riposo, a un dormitorio di persone senza fissa dimora e un momento di animazione con i bambini dei nostri assistiti Caritas», spiegano i giovani.
Esperienze molto emozionanti e forti, i giovani hanno ascoltato e visto piangere anziani soli. Con l’occasione i giovani hanno portato loro un po’ di gioia, dando dei semplicissimi regali e vedendo qualche viso molto commosso per quel piccolo gesto. «Nel dormitorio dei senzatetto abbiamo trovato persone molto povere e tristi perché sapevano già che tra pochi giorni avrebbero dovuto abbandonare quella casa per via di vari impedimenti e tornare a vivere per strada, al freddo e senza un pasto caldo», spiegano i ragazzi. Durante l’incontro con i bambini degli assistiti i giovani hanno donato regali offerti da noi e con loro hanno ballato e giocato insieme. Tutto questo ci ha dato una marcia in più per prepararci al Natale in quello spirito di solidarietà che deve contraddistinguere soprattutto noi discepoli di Gesù. (Diocesimazara.eu)