Si svolgerà mercoledì 4 gennaio 2023, alle ore 18,00, alla galleria d’arte Artètika, il vernissage della mostra “Pensare con le mani, la bioarte di Lorenzo Li Greci”. Venti opere in tutto .
All’opening sarà presente l’artista, l’ingegnere molecolare che combatte il dolore e dipinge con dettagli rubati alla natura insieme al curatore GianMauro Sales Pandolfini, l’ideatrice Gigliola Beniamino Magistrelli e la gallerista Esmeralda Magistrelli.
L’ingresso all’evento, realizzato in collaborazione con AGS_Studio di Angelo Ganazzoli e Giorgia Rampulla, è gratuito. Visitabile da Artètika - spazio espositivo in via Giorgio Castriota, 15 a Palermo, fino al 24 gennaio, da lunedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30.
Chi è Lorenzo Li Greci
Lorenzo Li Greci è nato nel 1984 a Palermo, dove ha conseguito la laurea magistrale alla facoltà di Biotecnologie per l’industria e la ricerca. Ingegnere molecolare, è professionalmente impegnato in Finlandia come scienziato e ricercatore per la Orion che si occupa di brevetti internazionali di medicinali oncologici e terapie del dolore cronico. Ha scelto di tornare in Sicilia a dipingere alla sua luce naturale le circa venti opere che saranno in mostra da Artétika, tra tele, ceramiche e bozzetti in carta. Fa parte della corrente della Bioarte. La sua particolarità è di dipingere avvalendosi di colori e materiali naturali sintetizzati in laboratorio, come la lignina o con ingrandimenti al microscopio di dettagli rubati alla natura siano essi cortecce, minerali, frammenti di cielo e mare, arcaiche rugosità da caverna o foreste incantate e fiabesche.
La bioarte di Lorenzo Li Greci
«Lorenzo Li Greci ha saputo coniugare l’aspetto scientifico a quello creativo. Un po’ alla maniera dei maestri del passato, come Leonardo o Dürer, che coniugavano la pittura in uno strumento scientifico, utile a indagare e svelare, alla stregua di un bisturi, i misteri della natura e dell’animo umano. Il suo percorso creativo, legato all’informale, all’espressionismo astratto ma anche alla rivisitazione visionaria del figurativismo tradizionale, si avvale di colori e materiali naturali sintetizzati in laboratorio, come la lignina, fondamentale per rendere la carta idroresistente ma incredibilmente adatta a creare anche inedite e suggestive sfumature cromatiche» è il commento dello studioso Gian Mauro Sales Pandolfini.
Dorotea Rizzo